La vendetta iberica e la scoperta dell’acqua calda

Erano anni che l’assegnazione del premio internazionale “Car of the year” non generava così tante discussioni. Sì, perché l’Alfa Romeo Giulia, grande favorita alla vigilia (sono 10 anni che non vince un’auto del Gruppo)  è stata battuta per pochi punti (23) dalla Peugeot 3008. E fin qui niente di strano, era già capitato altre volte che ci fosse un arrivo in volata. Ma questa volta la differenza non l’ha fatta la somma delle qualità dei prodotti in competizione, ma piuttosto il peso che hanno da sempre le relazioni interpersonali che esistono tra giornalisti e PR. Il premio “Car of The Year” è molto ambito dalle Case, che poi lo sfruttano nelle campagne di comunicazione, non può essere un risultato lasciato al caso, dietro la vittoria c’è un lungo e meticoloso lavoro degli uffici stampa delle Case, oltre a un investimento economico per la preparazione delle auto da testare, gli eventi pensati apposta, le “carinerie” ai giurati, ecc.
Se si vuole vincere non si può improvvisare, bisogna essere capaci di farlo. E questa volta in Fca non lo sono stati perché non hanno tenuto in considerazione il fatto che aver mandato via anzitempo lo storico PR spagnolo, che da 30 anni curava con maestria le relazioni con la stampa specializzata iberica, avrebbe potuto costare parecchi punti.
Ed è andata proprio così, perché nel conteggio finale alla Giulia sono mancati solo 23 voti, quelli che non sono arrivati proprio dalla penisola iberica e in particolare da due cronisti spagnoli, catalani per l’esattezza (10 punti a 3008 e 0 a Giulia da parte di Xavier Perez e 9 a 0 da parte di Pere Prat) e da due giornalisti portoghesi (10 a 2 di Francisco Mota e 8 a 1 da parte di Joaquim Oliveria).
Negli altri paesi le distanze tra le due contendenti sono state più contenute: per la transalpina sono arrivati 45 voti dalla Francia (35 a Giulia), gli italiani, da bravi gesuiti, hanno dato qualche punto in più alla Giulia che alla 3008, ma con un margine contenuto (43 a 36), così come i tedeschi (34 a 30), mentre, come dicevamo, in Spagna sono andati 50 punti alla Peugeot contro i 16 per la Giulia.
E così la polemica è esplosa soprattutto da parte di quelle/quei giornaliste/i che non fanno parte della giuria (in Italia i giurati sono 6)  che hanno improvvisamente scoperto che le relazioni esistenti tra media e PR sono più importanti del reale valore delle auto da giudicare, dimenticandosi di colpo che loro stessi sono da sempre  “coccolati”, per non dire altro, dai bravi addetti stampa delle Case.
Il Tafano (fuorigiri.ilgiornale.it)

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