“L’auto del futuro”

Nell’ambito del #FORUMAutoMotive che si è tenuto ieri a Milano nella sede di Bosch, è stata presentata un’interessante e articolata ricerca realizzata per l’occasione dalla società di consulenza globale AlixPartners su “L’Auto del futuro”.

Il mercato delle “connected car” varrà oltre 40 miliardi di euro entro il 2018 e crescerà ogni anno mediamente del 20%.
I sistemi di “guida assistita” porteranno nei prossimi 20 anni grandi cambiamenti, destinati a incidere ben oltre la mobilità individuale. La propulsione elettrica è oggi ancora un mercato di nicchia (solo lo 0,1% del parco circolante mondiale, 700.000 veicoli), ma è destinato a consolidarsi nei prossimi anni.  Intanto, la crescita del car-sharing a livello mondiale negli ultimi otto anni é stata particolarmente significativa: il numero complessivo di iscritti al servizio è passato dai 400mila del 2006 ai 4,9 milioni del 2014 (crescita media annua del 39%); parallelamente il numero dei veicoli in flotta è passato dagli 11.200 ai 92.200.

Questi i principali trend che emergono dall’analisi condotta a livello mondiale dalla società globale di consulenza aziendale AlixPartners dal titolo “Connected, Autonomous, Shared, Electrcified, verso l’Auto del futuro”, i cui risultati sono stati illustrati nel corso della manifestazione #FORUMAutoMotive, promossa a Milano con l’obiettivo di dare una nuova forte scossa ai protagonisti della mobilità a motore.

La ricerca evidenzia come l’industria automobilistica sia oggi chiamata ad affrontare enormi e costose sfide tecnologiche, destinate a stravolgere nei prossimi 20 anni le attuali forme di mobilità e trasporto.

L’auto connessa: nei prossimi 3 anni il volume del mercato raddoppierà per un valore di 40 miliardi di euro
Nel 2015 più del 20% dei veicoli venduti in tutto il mondo dispone di soluzioni di connettività integrate e più del 50% può essere connesso attraverso tecnologia integrata, o via hotspot e smartphone.
Dal 2018 ogni automobile venduta in Europa sarà provvista di un’infrastruttura di connettività. Entro quell’anno il mercato delle “connected car” varrà oltre 40 miliardi di euro e crescerà mediamente ogni anno del 20% rispetto ai 20 miliardi stimati nel 2014. In particolare, una quota maggioritaria (25 miliardi rispetto agli 11 del 2013) del totale riguarderà l’equipaggiamento delle vetture con servizi di informazioni sul traffico, supporto dei call center e intrattenimento; 5 miliardi, ben 3 in più del 2013, sarà il valore dei servizi telematici, quale il customer relationship management; 4 miliardi concerneranno la fornitura di connettività (erano € 1,1 miliardi nel 2013) e 7 miliardi di € (erano 2 miliardi nel 2013) dalla vendita di hardware.
Già dal 2017 la Cina sarà leader per numero di installazioni.

L’auto a guida autonoma
I sistemi di ausilio alla guida porteranno nei prossimi 20 anni grandi cambiamenti, destinati a incidere sulla mobilità individuale e non solo.
L’automobile che si guida totalmente da sola, che negli ultimi anni ha mosso i primi passi con i sistemi di parcheggio automatico, l’adaptive cruise control e i sistemi di mantenimento della corsia di marcia, sarà tecnologicamente possibile sulle autostrade solo tra cinque o dieci anni; eppure, secondo lo studio, le questioni legate alla responsabilità e alle restrizioni di guida limiteranno l’effettivo uso dei veicoli autonomi a particolari impieghi e ad ambienti specifici.
Mediamente la “democratizzazione” delle tecnologie di guida assistita farà comunque crescere stabilmente la loro penetrazione del 10%-12% l’anno nei prossimi 5 anni.

Car sharing protagonista della mobilità di oggi: 5 milioni di utenti per 92mila veicoli
La crescita del car sharing negli ultimi 8 anni è stata particolarmente forte in Europa e Nord America. A livello globale il numero di iscritti al servizio è passato dai 400mila del 2006 ai 4,9 milioni di utenti del 2014 (crescita media annua del 39%); parallelamente il numero dei veicoli in flotta è passato dagli 11.200 ai 92.200, con una media di 54 utilizzatori per veicolo.
Questa forma di condivisione del bene auto risponde alle maggiori sfide e tendenze della mobilità personale e asseconda macro trend economici, sociali e culturali. Nei prossimi anni questo business è destinato a diffondersi ancora più rapidamente, raggiungendo 26 milioni di utenti a livello mondiale nel 2020.

Auto elettrica (nel 2014 +60%), ancora frenata da assenza di infrastrutture, scarsa autonomia delle batterie  e prezzi di acquisto elevati
Se l’auto condivisa e connessa è già oggi una realtà, le vetture elettriche, nonostante un aumento delle vendite del 60% nel 2014 supportato dalle legislazioni favorevoli di alcuni Paesi, rimangono un mercato di nicchia, con un’incidenza globale pari allo 0,4% delle vendite totali e allo 0,1% del parco auto circolante. L’elettrificazione dei sistemi di propulsione è un fenomeno destinato a consolidarsi nei prossimi anni e le case automobilistiche hanno mostrato di crederci, raddoppiando negli ultimi 5 anni i modelli elettrici (oggi più di 50) e si prevedono fino al 2025 tassi di crescita annui compresi tra il 24% e il 31%. Esistono tuttavia ancora importanti sfide da superare, su tutte l’assenza o la scarsa disponibilità di infrastrutture di ricarica lungo le reti viarie.

“Il Salone di Francoforte”, commenta il Promotore di #FORUMAutoMotive, Pierluigi Bonora, “ha mostrato al pubblico come il settore abbia ormai imboccato il percorso della guida autonoma, che non vuol dire che chi siede al volante potrà dilettarsi con lo smartphone perché la sua macchina non avrà più bisogno di lui. Guida autonoma significa soprattutto assistenza alla guidain particolari circostanze allo scopo di consumare meno, come quando si è in coda nel traffico, e aumentare la sicurezza propria e degli altri, pedoni compresi. Insomma, un grande passo avanti della tecnologia al quale non é seguito un’altrettanta velocizzazione di tutte quelle infrastrutture necessarie a rendere la circolazione stradale più razionale e sicura. Il “dieselgate” inoltre, come impatto immediato, ha di fatto accelerato la strategia di elettrificazione del parco auto e ci sono costruttori che hanno già annunciato di voler fare a meno dei carburanti fossili a partire dal 2050. Intanto, anche in questo caso, l’auspicio è che istituzioni europee e industria del settore mettano a punto, nel più breve tempo possibile, un piano capace di favorire la diffusione di questa alimentazione su larga scala. Senza per questo rinnegare le motorizzazioni tradizionali, rese sempre più efficienti in virtù degli ingenti investimenti fatti dai costruttori”.

“C.A.S.E. rappresenta senza dubbio il futuro dell’industria automobilistica a cui tutti i costruttori stanno lavorando” commenta Giacomo Mori, Managing Director di AlixPartners in Italia “Le caratteristiche di C.A.S.E. alimentano infatti una necessità di investimenti che si aggiunge al normale lavoro di sviluppo per nuovi veicoli, e comporteranno notevoli modifiche anche dei modelli di business consolidati e delle fonti di profitto. I profitti dell’industria saranno strettamente correlati non solo all’hardware, ma sempre più anche al software dell’automobile e alla raccolta e utilizzo di dati in tempo reale. La nuova sfida per l’industria automobilistica sarà quella di promuovere aggregazioni e partnership tra costruttori e fornitori per co-finanziare questi sviluppi in modo da garantire adeguati ritorni sul capitale investito.”

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *