Le auto elettriche sono davvero più sostenibili di quelle tradizionali ?
Nel titolo di questo pezzo c’è la domanda che oggi è sulla bocca di tutti gli automobilisti e soprattutto dei costruttori. Volkswagen ha voluto chiarire la propria visione con il comunicato riportato integralmente qui sotto.
“Sulla strada verso l’impatto zero: prendendo come riferimento la ID.31 i tecnici dello Sviluppo Tecnico volkswagen hanno confrontato l’impronta di carbonio delle auto elettriche in Europa con quella dei veicoli con motore a combustione interna. I dati parlano chiaro.
Il dibattito sulla mobilità elettrica è sempre più ampio e approfondito. E quando si parla di carbon footprint, le discussioni si fanno animate: le auto 100% elettriche sono realmente più sostenibili rispetto a quelle dotate di moderni motori a combustione interna? Negli ultimi anni abbiamo sentito moltissime volte questa domanda, e allora partiamo dalle certezze: se un’auto elettrica viene ricaricata con elettricità prodotta da fonti rinnovabili, durante il suo funzionamento non produce emissioni di CO2. Ma per misurare l’impronta di carbonio di un veicolo elettrico non è sufficiente considerare la fase di utilizzo, ovvero quella che inizia nel momento in cui l’auto viene consegnata al cliente – va analizzato a fondo anche il processo di produzione, in tutte le sue parti.
Il Gruppo Volkswagen sta progressivamente riducendo le emissioni di CO2 durante la produzione, sia attraverso l’utilizzo di elettricità green (da fonti rinnovabili), sia migliorando l’efficienza dei propri processi. E le emissioni di anidride carbonica attualmente inevitabili, cioè quelle che al momento il Gruppo e i suoi fornitori non possono evitare di generare, sono compensate attraverso l’adesione a progetti di protezione del clima certificati in modo indipendente secondo i più elevati standard. In questo modo, le Volkswagen ID.3 e ID.42 vengono già consegnate ai clienti con un impatto pari a zero in termini di emissioni di CO₂.
Calcolare l’impronta di carbonio
Affinché i calcoli sulle emissioni di anidride carbonica siano attendibili, tutti i valori relativi a ogni singolo componente devono essere misurati correttamente. Anche i componenti stessi, in ogni caso, sono oggetto di studi continui per diminuire il loro impatto sul clima durante la produzione, a partire dagli elementi che ne hanno uno maggiore, cioè il sistema di batterie, l’acciaio e l’alluminio. Sei specialisti dello Sviluppo Tecnico volkswagen hanno condotto un’analisi approfondita che ha portato a un risultato evidente: già oggi un’auto elettrica in Europa è significativamente più rispettosa del clima di una con motore a combustione interna, lungo l’intero ciclo di vita. Entriamo nel dettaglio.
Valutare il ciclo di vita
La metodologia per calcolare le emissioni dell’intero ciclo di vita si basa sullo standard ISO 14040 (LCA, life cycle assessment) valido a livello globale. Questo standard prende in considerazione tutti i processi, mentre sia la procedura che i risultati devono essere verificati da un esperto indipendente. Dal 1996, ai tempi della Golf III, Volkswagen valuta il ciclo di vita dei propri modelli, ottimizzando costantemente il metodo e i processi e ampliando la base dati.
Partendo dall’elenco dei componenti e dei materiali (circa 5.000 voci), tutti i dati vengono importati in unico software, che poi effettua il calcolo delle risorse impiegate e della CO2 generata per la produzione del veicolo. In totale si tratta di analizzare circa 40.000 processi, che mappano tutta la catena del valore della produzione.
Database aggiornato
Il database Volkswagen, in cui vengono registrate diverse migliaia di informazioni, e i dati dei fornitori sono controllati e aggiornati accuratamente ogni anno. Dopo che tutte le informazioni sono state verificate da un esperto indipendente, viene fornita una certificazione finale. I dati relativi alla ID.3, per esempio, sono stati certificati da TÜV Nord.
Gli stessi schemi e dati certificati dal TÜV sono stati utilizzati per confrontare un veicolo elettrico con un modello equivalente – ovvero dello stesso segmento e con caratteristiche ed equipaggiamenti il più simili possibile, per assicurare un’equa comparazione – con motorizzazione benzina e Diesel.”
Il link in fondo al mio precedente commento non funziona, Questo spero che funzioni:
https://docs.google.com/document/d/1BhClsQxAFnB_jgTPwcpLH2TmjxcZd5fu/edit
“le Volkswagen ID.3 e ID.42 vengono già consegnate ai clienti con un impatto pari a zero in termini di emissioni di CO₂.”
Ovviamente, chiedendo all’oste se il vino è buono ………..
A parte questo, solo una pccola parte delle auto elettriche è prodotta dalla VW. Quelle stesse prodotte in Germania da altre Case, forse meno “coscienziose”, usano elettricità prodotta anche da centrali a carbone. Ma la maggior parte, nel mondo, è prodotta in Paesi che hanno mix energetici molto più climalteranti, come Cina, India e USA.
Comunque.il problema della nocività climatica ed economia del forzato rinnovo del parco auto privato è nato molto prima che iniziasse la produzione massiva delle auto elettriche.
https://asvis.it/approfondimenti/22-4062/misure-per-il-clima-quando-le-buone-intenzioni-possono-rivelarsi-fallaci