Le Auto-mobili a Milano

Come sempre negli ultimi anni, al Salone del Mobile di Milano, la commistione tra design, mobili e auto è sempre un po’ alla ribalta. Anche quest’anno questo mix non è mancato, seppure in forma leggermente minore rispetto al passato.

Esempio eclatante è stato il debutto della hypercar ibrida Hongqi S9, disegnata dall’italiano Walter de Silva. Esposta in un piccolo padiglione dedicato al “salone off” di via Tortona (sempre interessante), è frutto dello sforzo tra il costruttore cinese Faw e la statunitense Silk (specializzata nella progettazione di autoveicoli). Oltre al designer in questa vettura c’è tanta altra Italia: la produzione sarà in Emilia Romagna (1 miliardo di euro d’investimenti…che occasione persa per il Piemonte), mentre nello studio dell’aerodinamica c’è lo zampino della Dallara. Questo mix di eccellenti intelligenze ha creato un design pulitissimo ed elegante, destinato probabilmente a fare scuola nel particolarissimo segmento delle vetture ad alte prestazioni.

Un altro esempio di “contaminazione” espositiva vista al salone è stata la presenza della Misano (in un padiglione della parte del salone ospitato nella fiera di Rho, chiamato quest’anno Supersalone), una barchetta creata in collaborazione con Suzuki da 24 studenti del Master in Trasportation Design dello IED (nella foto). Il motto che ha ispirato questa creazione è “lo stile di vita per la dolce vita”, un invito – vista la natura della vettura – al piacere di guida e alle emozioni che solo una vettura aperta può dare. Vista tra le forme di divani, librerie e mobili, i volumi di questa vettura non sono sembrati così decontestualizzati e hanno fatto riflettere i visitatori sullo stretto legame che c’è tra design automobilistico e design industriale, relazione che è ancora più evidente negli interni. A dominare le ultime tendenze del design – sia nelle vetture di produzione più evolute sia nel campo dell’arredamento – è l’essenzialità, fattore che rende sempre più difficile creare linee in grado di durare nel tempo. La cosa che accomuna quasi sempre molti oggetti di design “immortale” alle icone dell’estetica automobilistica è infatti l’essenzialità: nel caso delle vetture viene da citare veri e propri miti (andando per estremi) come la Citroën DS (del designer e scultore Flaminio Bertoni) e il fuoristrada Mercedes classe G (in produzione da ben 42 anni). A dire l’ultima parola su molte creazioni – auto o mobili che siano – sarà come sempre il tempo.

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