Le diverse strategie di ACI e ASI per le vetture storiche

La fine dell’anno è coincisa con la decisione da parte della Regione Lombardia di inserire ACI Storico nel ristretto novero di enti che possono permettere agli appassionati di ottenere la diminuizione/esenzione del bollo della loro vettura storica.

ACI e ASI hanno una differenza sostanziale in questo settore, con ACI che da anni porta avanti il discorso della famosa “lista chiusa” di modelli. In sintesi si tratta di una lista di vetture scelte in base ad alcuni parametri (tra i quali il numero di esemplari presenti nel parco circolante). Sono inclusi ovviamente quelli che, per le loro particolarità tecniche ed estetiche, sono ritenuti particolarmente significativi. A tali veicoli tra i 20 e i 30 anni, previo “tesseramento” del proprietario presso ACI Storico, la Regione Lombardia garantisce l’esenzione totale del bollo. In pratica non serve il CRS (Certificato di Rilevanza Storica), documento che richiede una domanda nella quale sono incluse foto che attestano lo stato del veicolo e le caratteristiche tecniche. In seguito a quest’apertura anche altre regioni, come la Valle d’ Aosta, hanno adottato misure simili (nel caso di questa regione il bollo e’ pero’ al 50%). Diversa invece la strategia ASI, che da sempre non prevede alcuna lista chiusa (con emissione del CRS).

ASI ha sempre ritenuto infatti che tutte i veicoli meritino di essere salvati, indipendentemente dalla loro rarità e diffusione numerica. In virtù della legge di bilancio del 2019 si può ottenere in tutte le regioni una riduzione del bollo del 50% (in Lombardia ed Emilia l’esenzione è totale), ma solo dopo aver “trascritto” lo status di veicolo d’interesse storico sul libretto (presso la motorizzazione o centri privati che eseguono pratiche auto).

Una procedura che bisogna fare una volta sola: è bene ricordare che il CRS può essere ottenuto anche senza l’iscrizione all’ASI.

Una differenza sostanziale, quella tra ACI e ASI, che potrebbe fare mutare gli equilibri nel settore dei veicoli storici, soprattutto se fosse adottata anche da altre regioni. Un confronto, quello tra questi due enti, che è anche mediatico, con la posizione dell’ ACI Storico apprezzata da Ruoteclassiche (non solo favorevole anch’essa alla lista chiusa ma anche ispiratrice di questa soluzione). L’ASI invece può contare come sempre sulla sua rivista ufficiale, distribuita a tutti i soci (180.000 copie). Più o meno equivalenti invece i legami con la politica, con ACI che può contare sulla sua “storica posizione” e ASI che invece conta sui convegni per “sensibilizzare” i politici e diversi parlamentari simpatizzanti.

 

3 commenti
  1. Filippo Zanoni
    Filippo Zanoni dice:

    Nota dell’autore: le piccole precisazioni di Luca Gastaldi (addetto stampa dell’ASI) sono state considerate, la più importante riguarda la faccenda relativa all’art. 60 (enti che possono stabilire la storicità di una vettura). Questione bollo delle regioni: la materia è di competenza di ogni singola regione, anche se la legge di bilancio è nazionale. Di conseguenza ogni regione stabilisce quelle che vuole: la maggior parte riduce il bollo del 50% (citavo il Piemonte come eempio). L’Emilia Romagna, per esempio, garantisce l’esenzione del 100% (con CRS riportato a libretto).

  2. Gianfranco Conti
    Gianfranco Conti dice:

    Tutti questi casi non contemplano una nicchia di collezionisti di automezzi ultratrentennali che , avendo intestato gli automezzi ad una ditta, che li noleggia per usò cinematografico , sono obbligati a pagare la tassa per automezzi tipo una Fiat 509 o una Fiat 508 Balilla. Automezzi che nell’arco dell’anno possono anche non essere mai stati usati. Automezzi che qualora venissero usati per qualche scena, vengono trasportati sul set con carri attrezzi, senza mai circolare liberamente su strada. ..e poi perché tassarci in questo modo, non paghiamo già (abbondantemente) le tasse della ditta?
    A.T.A.srl
    Gianfranco Conti

  3. Luca
    Luca dice:

    Qualche precisazione:
    ACI Storico non stabilisce la storicità di una vettura (o di un veicolo): questa è determinata nell’art. 60 del Codice della Strada. ACI Storico stabilisce chi può godere di un’agevolazione fiscale.
    ASI (e gli altri enti certificatori) rilasciano il CRS che è l’unico documento a determinare lo status di “veicolo di interesse storico e collezionistico”.
    Non è solo la Regione Piemonte ma in tutta Italia vige la riduzione con CRS riportato sul libretto (come previsto dalla Legge di Bilancio 2019).

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