Milano Innovation District

Mind: Milano Innovation District. Fuori dai confini lombardi pochi sanno cosa sta sorgendo sull’area dell’ex Expo del 2015 che, grazie ad un’intelligente e strategica alleanza tra pubblico e privato, si appresta a diventare una delle aree più interessanti d’Italia.

La joint venture tra Arexpo e Lendlease (società australiana con 100 miliardi di capitalizzazione, ha il suo quartiere nell’area europea a Londra) creerà di fatto una “città nella città”, all’interno della quale saranno ospitati centri di ricerca, università e anche un ospedale.

Sei le entità protagoniste:

Human Technopole (nel quale lavoreranno persone di 30 nazionalità diverse), IRCCS Ospedale ortopedico Galeazzi, Fondazione Triulza, Università degli studi di Milano, Politecnico di Milano, Federated Innovation Mind. Una sfida di cui abbiamo parlato con Diego Valazza, Business Development Director.

Un’area di 1 milione di mq, che sarà frequentata da 60.000 mila persone ogni giorno. Ma il gruppo Lendleas sta approntando anche Santa Giulia (progetto residenziale su un scalo ferroviario). Questi due progetti sono la concretizzazione di 6 miliardi di investimento a Milano. A Santa Giulia l’investimento è residenziale (al termine dell’area ci sarà l’arena olimpica), con formula del buy to rent e del senior living

La mobilità rappresenterà un aspetto chiave di quest’opera: far arrivare così tante persone da Milano e provincia non è semplice e richiede un grandissimo sforzo per efficientare la logistica e gli spostamenti da e per Mind. Per curare quest’aspetto è operativo un think thank che sta già approntando varie soluzione affinché tutto vada liscio.

Gli investimenti sul campo (4 miliardi e mezzo) sono tali da non far lasciare nulla al caso. A curare questa parte è anche Alessandro Finicelli (dell’Università Cattolica di Milano) con il quale abbiamo affrontato il discorso di tutti i progetti che puntano a fornire a Mind una mobilità sostenibile e efficace.

Le aree di azione riguardano non solo gli spostamenti ma anche tre iniziative. La prima (più a largo respiro) è la creazione di una Hydrogen Valley (sullo schema di quanto creato sulla A22 e sulla corrispondente autostrada tedesca). Una catena di iniziative che contempla anche la realizzazione di alcuni distributori di idrogeno dedicati ai mezzi pesanti e leggeri (che in Italia devono diventare più ecologici e più recenti, l’età media è di 20 anni). Tali distributori saranno realizzati, anche con contributo europeo, sulla tratta della Milano Serravalle nei comuni di Tortona, Carugate e Rho. Il secondo aspetto (riguardante nello specifico Mind) riguarda la gestione dei dati degli spostamenti, in modo da adeguare l’offerta alle reali necessità degli utenti. Questo vuol dire aver fatto dialogare le 70 realtà che in Lombardia si occupano di trasporto pubblico (incluse quelle lacustri). Inoltre è già in fase di lancio un’app che, utilizzata dagli utilizzatori di Mind, aiuta a scegliere e usare i mezzi di trasporto. Naturalmente si parte dai grandi player come Trenord e ATM. Si utilizza naturalmente quanto giù utilizzato con successo durante l’Expo. Il terzo punto è quello relativo alla guida autonoma e alle infrastrutture intelligenti (in Italia l’obbligo per quest’ultime è solo per le nuove opere). Riguardo il primo campo si tratterà non di progetti sperimentali ma industriali. Per quanto riguarda la mobiità in Mind la parola chiave è elettricità: tutti i mezzi che porteranno la maggior parte delle persone sarà elettrica. A parte i treni ci saranno bus elettrici e a idrogeno dell’italiana Rampini. L’obiettivo? Quello di creare un modello che può essere replicato altrove.

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