CONTRO STILE: Tesla Cybertruck 2024…parliamo davvero di Design?

La Tesla Cybertruck è un Full-Size TRUCK PICKUP e appartiene alla categoria dei veicoli di grandi dimensioni, molto diffusa negli USA e con una nutrita presenza nei Paesi Arabi. Tra i più conosciuti e apprezzati troviamo i due Ford F150 e Ranger Raptor, il RAM 1500, il GMC Sierra, il Chevrolet Silverado, il Toyota Tacoma e altri ancora.

Sono tutti modelli 2/4 porte allestite con “cassone” da carico, nate per il lavoro, il tempo libero e i lunghi percorsi e si adattano a terreni di ogni tipo, pur restando molto confortevoli per i passeggeri. Sotto l’aspetto del Design si assomigliano molto variando, devo dire di pochissimo, quasi esclusivamente la calandra, i gruppi ottici e  alcuni piccoli dettagli, oltre che gli interni. Praticità, robustezza, versatilità e qualità sono le caratteristiche principali che ne definiscono una architettura logica e funzionale molto apprezzata dai clienti. Si giocano, inoltre, il loro successo sulle personalizzazioni ( Custom ) proposte dai Brand, con l’offerta di accessori mirati al tipo di utilizzo.

La Tesla Cybertruck non si sottrae alla categoria Full-Size TRUCK PICKUP anche per quanto riguarda le dimensioni:

Dimensioni di max

Passo          3630

Lunghezza 5670

Larghezza  2030 ( specchietti esterni esclusi)

Altezza       1790.

Peso stimato

4WD 29.9 Qli

Pesi altre versioni non confermati dal costruttore

Tra i 2.7 Qli e 3.3 Qli

Come ricorderete, ho già trattato l’argomento in un precedente articolo intitolato “TANK DESIGN DE-GENERATION”, parlando proprio della Tesla Cybertruck e di alcuni altri modelli in produzione o di prossima commercializzazione. Tutti esempi di un approccio stilistico alquanto discutibile, sia da un punto di vista semantico che in relazione alla tecnica, all’ergonomia, all’aerodinamica… che va oltre al reale utilizzo.

Comprendo che, in primo luogo, stupire e sorprendere è nel DNA e nella volontà del fondatore di Tesla.

Comprendo anche che in uno scenario di veicoli standardizzati e omogenei l’unica strada da percorrere per essere e apparire diversi sia quasi sempre quella del Design, affidandogli un compito difficilissimo ma fondamentale e strategico.

Comprendo, inoltre, che il cliente finale, a prescindere della età, è spesso ostaggio del miraggio dell’universo Premium-Luxury.

Comprendo… chi vuole apparire, essere al centro della scena, far parte di un branco, presenziare assiduamente sui social, seguendo le tendenze modaiole e confinando in un angolo, funzionalità e sostanza, per i quali il “MUST I HAVE” è più importante!

Design è disciplina

La rottura con gli schemi dei veicoli convenzionali della Tesla Cybertruck è evidente e dovrebbe essere letta in positivo dal pubblico.

Dico dovrebbe, perché la diversità è voluta a tutti i costi, fino a sovvertire l’ergonomia, l’architettura, proporzioni e la conseguente destinazione d’uso.

La funzionalità, che non sembra seguire una buona logica e una scelta tecnico/estetica, è discutibile. Si dissocia da una disciplina progettuale che sottintende sempre l’idea di dare un senso alla forma. Non ultimo, l’aspetto omologativo della vettura, a prima vista, sembra “tirato per i capelli”.

Design è armonia

L’assoluta mancanza di una ricerca aerodinamica, imprescindibile per ottenere la massima efficienza in termini di energia, consumi, stabilità, rumorosità, è così evidente che non serve un esperto per capirlo. Non c’è armonia tra efficienza e estetica, manca una fase di ricerca formale e in assoluto quella sensibilità, indispensabile per dare vita a un prodotto sincero.

I “Codici” della carrozzeria sono traditi, rimpiazzati e assemblati malamente da lastre piatte e fredde, senza anima. Dura, tagliente, aggressiva, senza ragione, come un mezzo militare che semina morte, si sposa bene con i terribili scenari di guerra attuali.  Gli manca solo un armamento pronto all’attacco. Orribile…che tristezza!

La Cybertruck conferma, inoltre, che il suo Design degenerativo è voluto solo per comunicare effimere e pretestuose ragioni come protezione e difesa … da chi, da cosa? se non dalle nostre stesse paure!

Design è Cultura

Spesso è necessario essere diversi. Ci sono, però, altre strade da seguire, …secondo me migliori e infinite. Il Design è un modello culturale positivo e visionario attraverso il quale si può migliorare noi stessi e la nostra vita.

Serve una ricerca faticosa, serve approfondire e occupare, con la nostra “Intelligenza Artigianale” tutti gli spazi progettuali; serve un timone ben fermo nelle mani di chi sa tenersi a distanza, anzi molto lontano, dal mitizzare “dittature” ideologiche, finanziarie e tecnocratiche.

 

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