Milano Monza Open-Air Motor Show: NO grazie!

Con Milano Monza Open-Air Motor Show il territorio italiano e il sistema automobilistico si giocano una partita importante: perché stiamo proponendo una manifestazione con un format creato per riavvicinare il pubblico all’automobile in tutte le sue motorizzazioni e per permettere alle case automobilistiche di esporre il meglio della propria produzione

Così Andrea Levy ha presentato nell’ Auditorium HQ Pirelli la prima edizione del Milano Monza Open-Air Motor Show, che si svolgerà dal 18 al 21 giugno 2020, con apertura a pagamento, prolungata fino alle 24, e per la quale sono attesi 40 case automobilistiche e 500 mila visitatori.

Falchi e avvoltoi, notoriamente appassionati di auto…blu, non hanno voluto mancare: da Angelo Sticchi Damiani, Presidente ACI, a Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia, da Giuseppe Sala, Sindaco di Milano, al CEO di Pirelli Group, Marco Tronchetti Provera, ecc.

Ma come, non era Torino la Capitale dell’Automobile, non era il Parco del Valentino il posto più logico per fare un Salone all’aperto con la partecipazione di tantissimi visitatori (…ogni edizione almeno centomila più dell’anno precedente.)???

Sì, l’auto è nata (…e cresciuta) a Torino, come viene magistralmente raccontato nel romanzo storico “Quando l’automobile uccise la cavalleria” https://autologia.net/quando-lautomobile-uccise-la-cavalleria/ di Giorgio Caponetti, un volume che dovrebbero leggere tutti quelli che frequentano questo mondo. Il titolo ora si potrebbe parafrasare: “Quando il business uccise la passione per l’automobile”, in perfetta sintonia con il pensiero dominante che vede la supremazia mondiale ed incontrastata della “logica del profitto”. Anche perché, ora, al contrario delle edizioni torinesi, la vera novità è che si paga il biglietto di ingresso: passione sì, ma a pagamento.

Ma ufficialmente qual è stato il motivo dell’abbandono dei viali torinesi? Il pretesto è stata una dichiarazione chiaramente ostile all’evento del vice sindaco Montanari “komeinista anti auto”, che peraltro è stato cacciato nel giro di cinque minuti dai suoi stessi “compagni” (…adesso si può usare questo termine anche per i “grillini”) di MoVimento, Appendino in testa. Ma gli organizzatori non aspettavano altro, infatti pochi giorni dopo (…o prima) era già tutto pronto a Monza e a Milano.

Concludendo, pur rimanendo invariata la stima nei confronti di Andrea Levy e dei suoi collaboratori, che fanno bene il loro mestiere, non siamo contenti di questa soluzione, ma essendo degli inguaribili sentimentali, speriamo ancora che in un futuro non troppo lontano, il Salone possa tornare a Torino, l’unica  vera Capitale dell’Automobile!

1 commento
  1. Piero Vanzetti
    Piero Vanzetti dice:

    Non mi sembra che la lezione sia stata imparata dalla Giunta Pentastellata. L’ordinanza entrata in vigore oggi, vieta la circolazione 24 ore su 24, 7 giorni su sette, dei veicoli Euro 0 (gli ultimi sono stati immatricolati nel 1992), compresi i veicoli iscritti ASI o ai Registri o alla FMI.
    Ci sono state promesse, tardive, da parte degli assessori regionali e comunali, ma ad oggi si possono utilizzare tali vetture solo in occasione di raduni e manifestazioni.
    Quindi la (giusta ma, tardiva) defenestrazione di Montanari è stata fatta per altri motivi

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