MOTORSPORT – In Formula E le soste ai box mettono il turbo

La Formula E, il campionato mondiale su pista di monoposto elettriche, prosegue nel piano di innovazione, introducendo un inedito elemento strategico, il Pit Boost.

Questa nuova funzione debutterà nel Jeddah E-Prix in Arabia Saudita il 14 e 15 febbraio e permetterà di trasformare radicalmente la strategia delle gare, aggiungendo un ulteriore livello di intensità e competizione.

Il Pit Boost fornirà un incremento del 10% dell’energia disponibile per le monoposto, pari a 3,85 kWh. Questo boost si ottiene grazie a una ricarica rapida di 30 secondi in pit lane (600 kW di potenza) durante una sosta ai box della durata complessiva di 34 secondi. Il Pit Boost sarà obbligatorio durante uno dei due appuntamenti di ciascuna doppia gara, spingendo così i team a prendere decisioni cruciali su quando utilizzarlo. Si tratta di un ulteriore elemento di attacco – o di difesa – finora mai disponibile.

La sosta in grado di trasformare una gara

Infatti, il Pit Boost obbliga piloti e ingegneri a valutare il difficile compromesso tra la disponibilità di una potente maggiorazione energetica e il rischio di perdere posizioni in pista durante la sosta ai box. Scegliere il momento giusto per attivarlo sarà quindi fondamentale per ottenere un vantaggio sugli avversari. L’effetto sarà generare sorpassi e lotte in pista, con cambiamenti strategici in grado di rivoluzionare l’esito della gara.

Alberto Longo, cofondatore e Chief Championship Officer della Formula E, ha dichiarato: “Dopo un lungo processo di test e simulazioni, siamo entusiasti di presentare questa nuova tecnologia. Il Pit Boost non solo rappresenta un’innovazione per il nostro campionato, ma segna anche un passo significativo verso il futuro della mobilità elettrica e delle prestazioni dei veicoli a batteria”.

Ma attenzione! Il Pit Boost non è solamente un supporto in più per agevolare la lotta tra i piloti, lo è anche per i team che dovranno essere in grado di gestire simultaneamente questa nuova strategia insieme con quella dell’Attack Mode (la funzione che aumenta la potenza per un breve periodo) che continuerà a essere disponibile e utilizzata.

Il programma dei test prima dell’introduzione ufficiale ha incluso simulazioni approfondite per garantire la sicurezza per tutti e l’affidabilità del processo. Rigidi protocolli stabiliranno i momenti e le modalità in cui il boost potrà essere attivato, assicurando che l’elemento di spettacolarità non comprometta la sicurezza in pista.

Trenta secondi di pit stop per una gara elettrizzante

Uno degli aspetti più significativi dell’introduzione del Pit Boost è il focus sulla tecnologia di ricarica rapida, una delle principali sfide nell’adozione dei veicoli elettrici. Con un tempo di ricarica ridotto a soli 30 secondi per aggiungere il 10% di energia alla batteria della monoposto, la Formula E dimostra come l’innovazione possa migliorare non solo le performance delle auto da corsa, ma anche quelle delle auto elettriche destinate ai clienti di tutti i giorni.

Il Pit Boost è perfettamente in linea con l’obiettivo della Formula E che vuole continuare a essere la piattaforma tecnologica di “race-to-road”, che permette cioè l’introduzione dei progressi sviluppati con le competizioni automobilistiche nelle auto che usiamo tutti i giorni. L’introduzione di questo sistema segna una vera e propria evoluzione nella velocità di ricarica, che potrebbe avere un impatto positivo anche sulle future generazioni di veicoli elettrici.

Pit Boost trasformerà sicuramente lo scenario delle gare di Formula E: non basterà più la semplice velocità, sarà necessaria una buona dose di strategia per vincere.

E i vertici della Formula E anticipano che il debutto del Pit Boost al Jeddah E-Prix è solo il primo passo di una serie di novità che promettono di spingere sempre più i limiti dell’innovazione tecnologica nelle corse automobilistiche. Staremo a vedere!

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