Nico Rosberg, l’addio a sorpresa e l’amore per Napoli

La notizia ha fatto il giro del mondo nel tempo di un tweet: Nico Rosberg lascia.
Cinque giorni sul trono di campione del mondo e addio. “Ho coronato il mio sogno, da oggi penso ad altro”.
Moglie e figlia in cima ai suoi pensieri, in frantumi il contratto milionario già firmato con Mercedes. Basterebbe questo per dirgli bravo.
Ma c’è di più: la scelta di Nico ha un sapore romantico, d’altri tempi. È figlia d’una cultura sconosciuta al mondo della Formula 1 moderna: un mondo popolato di robot più che di uomini, dove calcoli e strategie battono spirito e passione. Il cuore sotto l’ostacolo. Vale la pena? Certo che no!
Ho bazzicato in Formula 1 molti anni fa. Nico era ancora un bambino e dunque non l’ho conosciuto personalmente. Ma l’ho seguito sempre con attenzione e, solo a guardarlo, osservandone gli atteggiamenti, i sorrisi, le lacrime, mi son fatto l’idea che fosse una sorta di alieno nel gelido mondo governato dagli sponsor, dall’immagine, dal successo. Dallo stress. Un ragazzo colto, con occhi attenti sul mondo, buone letture, buon gusto, con le competenze giuste anche per investire i guadagni in attività finanziarie e beni immobili. E con una voglia matta di scoprire il mondo oltre i confini di piste e paddock. Una mosca bianca o che cosa?
Da buon napoletano, apprezzai molto la scelta che fece nell’estate del 2014, quando venne a Napoli per quello che lui stesso definì il “nr6Pizza Challenge”, un tour tra le migliori pizzerie della città. Spiegò di aver preso spunto dal “bar hopping”, quello che fanno gli inglesi saltando da un pub all’altro per saggiare le migliori birre. “Se Napoli è la capitale della pizza, facciamo il tour delle migliori pizzerie napoletane. L’ho fatto ed è stato magnifico” ha raccontato Nico, prima sui social, poi anche in una intervista alla Gazzetta.
Prima di lui era transitato in zona anche Sebastian Vettel, quando era ancora accasato con la Red Bull. Si lasciò fotografare sul Vesuvio mentre faceva footing su un sentiero innevato. Ma quella fu una iniziativa promozionale dello sponsor che finanziava la sua monoposto: sceneggiatura, parole e musica di Red Bull, alla vigilia di una esibizione rombante sul lungomare di Via Caracciolo organizzata per promuovere la bibita che regala sprint a chi la beve. Una comparsata ben retribuita, ecco.
Nico, invece, venne a Napoli per scelta personale, in assoluto anonimato, con la moglie Vivian e un gruppetto di amici. Egli stesso ha raccontato che era in luna di miele e, come un turista qualsiasi, si era organizzato la vacanza documentandosi attentamente sulle migliori pizzerie di Napoli. Non sbagliò una mossa: dal centro storico al lungomare, seppe scegliere il meglio. Da Michele (locale più che spartano, tavoli comuni, tovaglioli di carta, prezzi modici) fece addirittura la fila: un’ora e mezzo d’attesa tra la folla, poi la pizza piegata a portafoglio e mangiata con le mani, seduto sul marciapiede di fronte al rustico locale. “L’attesa fu davvero lunga, ma ne valse la pena. Quella pizza è straordinaria”, avrebbe confessato a tour concluso. Solo all’ultimo tappa, da Fresco, venne riconosciuto e “obbligato” alla foto di rito con i camerieri e il patron, il cavaliere-pizzaiolo Alfredo Forgione. Accettò di buon grado, Nico, senza sbuffare, stringendo mani ed elargendo sorrisi. La sua foto è lì a testimoniarlo, nel locale affacciato sul mare, il Castel dell’Ovo a un sospiro, Capri e la costiera sorrentina di fronte.
Mi fossi trovato lì, avrei invitato Nico a fare un giro a Posillipo, dove fino al 1962 si svolgeva il Gran Premio Napoli di Formula 1, su un circuito cittadino che nulla aveva da invidiare a quello di Montecarlo, anche se non era valido per il Mondiale. Ora spero in un’altra occasione. Ma sono quasi certo che ci sarà: il Calcio Napoli, infatti, ha invitato Rosberg al San Paolo per una partita della squadra azzurra. “Quando venne in città con la moglie e gli amici per il tour delle pizzerie si lasciò fotografare con una sciarpa azzurra al collo, e la cosa ci ha fatto molto piacere” ha fatto sapere il club di Aurelio De Laurentiis -. Perciò lo invitiamo a tornare per assistere a una partita della nostra squadra.
Dopo Maradona, ci farebbe piacere annoverare Rosberg tra i campioni del mondo tifosi del Napoli”. In attesa dell’invito formale, subito dopo l’annuncio dell’addio alle corse, dalla sede del Napoli è partito un tweet: “Ok Campione, chapeau. Se hai deciso così… ti aspettiamo presto al San Paolo”.

4 commenti
  1. Giuseppe Allievi
    Giuseppe Allievi dice:

    BRavo Sergio, hai capito chi e’ Rosberg, campione un pochino dverso daglu altri. vome te…
    PIno Allie

  2. Enrico Violi
    Enrico Violi dice:

    Complimenti Sergio, con il tuo contributo mi hai fatto un doppio regalo. Il primo, aver conosciuto un inedito episodio che testimonia il grande spessore umano di Nico, vera mosca bianca tra i suoi colleghi. Il secondo, e qui mi associo all’amico Valerio Monaco, aver avuto l’occasione di gustare ancora una volta la tua penna e la tua sensibilità. Ad majora!

    Enrico Violi

  3. Valerio Monaco
    Valerio Monaco dice:

    Grande Sergio,
    Conoscere una persona con la tua signorilità sensibilità e competenza è stato un raro privilegio
    Valerio Monaco

  4. Luca Pazielli
    Luca Pazielli dice:

    Grazie Troise per averci regalato questo spaccato,inedito, della vita di Nico. Ancora di più adesso si comprendono le ragioni del suo abbandono, per la sua grande sensibilità,che non ha retto ai ritmi della F1. E quanta differenza con il robot Vettel anche soltanto nel semplice gesto di mangiare una pizza.

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