Oggi l’Italia è la capitale mondiale delle auto d’epoca…e domani ?

La Mille Miglia, il concorso di eleganza di Villa D’Este. Il Minardi Day e le F.1 storiche. L’Italia, in questi giorni, è la capitale mondiale delle auto d’epoca, di tutto ciò che su quattro ruote ha scritto le pagine di storia dell’automobile.

Un futuro nero per le auto d’epoca

A Brescia c’era il pieno di spettatori, lungo le strade c’era il pieno di appassionati o semplici curiosi, in testa tanti giovani. La scoperta dell’auto che fu, in questi rituali che si rinnovano anno per anno senza aggiungere altre perle alla loro collana, fanno presagire un futuro nero. Anzi nerissimo. Il perché è presto detto. Se oggi giriamo la testa a guardare una Mercedes dell’anteguerra, o ci scapicolliamo nell’abitacolo di una BMW, ci lasciamo affascinare da una Isotta Fraschini o da una pur semplice F.Monza del 1972 è perché qualcuno, quelle auto, le ha conservate, le ha tenute da parte e le ha curate. Le leggi sulle emissioni, i valori di PM e inquinamento erano tali che non hanno impedito la circolazione di queste auto, non hanno impedito a chi voleva o semplicemente non poteva cambiare auto, di buttare in una discarica, di rottamarle per avere uno sconto sul nuovo. Ecco il punto dolente. Mille Miglia, Villa d’Este e altro ancora saranno sempre le passerelle di un passato che non c’è più, ma sarà sempre lo stesso passato. Non ci saranno novità, saranno sempre le solite stupende auto a circolare, ad esibirsi e ad essere ammirate. Nulla più, perché la nostra società sta distruggendo tutto quello che facciamo e costruiamo.

Le crociate ambientaliste

Le crociate ambientaliste, i presunti danni da presunto inquinamento (se guardate i dati dagli anni ‘70 ad oggi sono calati del mille per cento, eppure siamo ancora vivi e vegeti nonostante i numeri dicano che dovremmo essere morti da almeno un decennio…) ebbene, stanno distruggendo il nostro presente impedendoci di avere un passato. Domani avremo un futuro fatto di belle auto, nuove e fiammanti, forse elettriche, forse a idrogeno, ma quelle di oggi che fine faranno? Verranno distrutte, buttate in discarica, smembrate pezzo per pezzo per ricavarne altro. E le passerelle del futuro, che protagoniste avranno? Nessuna. Pensate solo al parco auto di una ventina di anni fa. Quante Fiat 127 vedete in giro? Quante Fiat 850 coupè?  E sono solo due esempi, ma sopratutto quante BMW serie 3 di oggi o Mercedes Classe A vedremo in passerella domani? Nessuna, perché la legge attuale impedisce a chi volesse tenerle di poterle usare. Dovrebbe pagare bolli elevati, tasse a profusione e non potrebbe circolare. Una spesa inutile, al momento, che di fatto ci toglie il passato nel prossimo futuro. Non è un gioco di parole, la nostra società avrà un futuro in cui non si avrà memoria del passato perché lo stiamo distruggendo noi nel presente. E’ un paradosso che la Mille Miglia o altro ancora, dimostrano in maniera lampante. (da RMCmotori.it)

3 commenti
  1. Claudio Peretti
    Claudio Peretti dice:

    perché non convertire in elettriche le auto d’epoca come fanno già da qualche anno in America? (vedere ad esempio http://www.ev4unow.com). Oltre tutto nel gennaio 2016 è uscito in Italia il così detto Decreto Retrofit, che permette di converire le auto senza bisogno di re-immatricolarle.

  2. SilvioB
    SilvioB dice:

    Quando negli anni 90 mi sono appassionato alle auto d’epoca, essenzialmente le auto anni 70, queste erano soltanto auto vecchie x tutti. Non c’erano agevolazioni nè di bollo (che è poca cosa) nè di assicurazioni, anzi.. comprare una Lancia 2000 costava piu di assicurazione che x il suo valore (ti obbligavano a fare una nuova polizza da classe 14 pu avendo auto moderne in classi inferiori). E beh? …queste ci sono ancora, x averla io e altri, magari rinunciavamo ad un gradino di valore della moderna x avere la storica che si desiderava, non c’erano piangerai per la mancanza di agevolazioni, c’erano gli appassionati e basta. Ergo.. ma di che parliamo?.. ..vedo fare i piangerai dall’auto d’epoca per la non agevolazione di un bollo di una 25enne da poche centinaia di euro e poi magari gli stessi li vedo girare con una moderna Audi da migliaia di euro e con lo smartphone e tablet di marca magari del valore di 3-4 volte un bollo agevolato! Vedo fare i piangerai del bollo non agevolato addirittura persone che hanno comprato auto di nemmeno 30 anni (da una Delta Integrale ad una M3, 320is, un Duetto anni 80+90) pagate poche migliaia di euro e oggi del valore raddoppiato se non quadruplicato e piu’… ma suuuu.,.. basta fare i piangerai all’italiana su tutto. PS sappiate che in germania il bollo sulla storica 20-30 anni si paga (usandola) addirittura con prelievo automatico dal contocorrente x 200 euro! Suu che pena!

  3. Francesco Maria Caristo
    Francesco Maria Caristo dice:

    Non mi posso rassegnare al fatto che le auto di valore storico,anche ventennali, debbano finire in demolizione o all’estero. Qui in Italia ,purtroppo, sono state condannate alla rottamazione dal becero pensiero di certi politici che poco o nulla sanno di motori ed inquinamento e pensano solo ad ingrassare il loro portafoglio con il loro tornaconto personale o familiare . Assisteremo così al degrado della storia dell’automobile, così come avviene oggi per la distruzione di antiche vestigia non custodite ed abbandonate a se stesse nelle varie città e località del nostro pur piccolo paese , ma grande e carico di importanti monumenti che hanno scritto la storia dell’arte mondiale .

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