Ora più che mai bisogna difendere l’auto

Il “Dieselgate” che ha coinvolto il Gruppo Volkswagen ha scatenato un enorme terremoto al quale è seguito uno Tsunami che dalle coste americane in un battibaleno ha travolto l’Europa. I detrattori dell’auto stanno brindando, finalmente hanno un importante appiglio per far valere le loro ragioni. Un assist incredibile al quale bisogna porre subito rimedio, a partire dai diretti interessati: il Gruppo Volkswagen. Oltre a recitare il mea culpa, i tedeschi devono subito partire con una campagna di comunicazione incisiva e sincera, con l’obiettivo di rassicurare gli automobilisti. Una campagna di comunicazione soprattutto trasparente. E lo stesso dovrà essere fatto dalle associazioni di categoria. Mai come in questo momento l’unione delle forze può risultare fondamentale. La guerra, da ora in poi, sarà durissima. L’occasione per dare contro all’auto è troppo allettante. E c’è da aspettarsi di tutto, come provvedimenti ancora più restrittivi e altre penalizzazioni a carico del settore e degli automobilisti. Se qualcuno ha sbagliato, deve sicuramente pagare. Certe astuzie per farsi ancora più belli non devono ripercuotersi su un settore che dopo anni di crisi, nel momento in cui riesce a rialzare la testa, rischia di ripiombare all’inferno. Errori come quelli ammessi dal gruppo tedesco non possono e non devono vanificare gli ingenti investimenti fatti dal settore, e quelli già programmati, a beneficio di sicurezza e ambiente. E non possono intaccare il lavoro svolto dalle singole Case, Paese per Paese, città per città, mettendo così a rischio decine di migliaia di posti di lavoro. L’auto tutta deve riconquistare la fiducia della gente. Non bisogna perdere tempo.

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