Perché non è vero che le auto sono sempre uguali

“Le automobili sono sempre uguali.” Questo è il refrain che si sente di continuo quando si parla di modelli nuovi che arrivano sul mercato. Ovviamente è una sintesi molto approssimativa e che si lega più alle forme esterne della vetture che ai suoi contenuti. Sono invece questi ultimi che danno il polso del cambiamento continuo, quelli che immediatamente ti fanno dire che il progresso non si arresta mai.

Negli ultimi giorno ho viaggiato spesso a bordo di vetture di amici, auto anche di grossa cilindrata e dal forte blasone, ma tutte con quattro o cinque anni sulle spalle che non sono in assoluto tanti, ma che denunciano in fretta e in mille particolari la loro età rispetto ai modelli più recenti. Vi risparmio molte comodità di bordo (dalla telecamera ai sensori di parcheggio, dai comandi vocali al bluetooth e così via) tutte cose cui si può rinunciare tranquillamente ma che quando poi ci si abitua ad averle diventano una sofferenza se non ci sono.

Fari allo Xenon

La differenza più grande viene comunque dai fari. Ecco, qui il salto è davvero grande. Oggi ci sono vetture con una capacità di bucare la strada senza interferire con chi si incrocia che è fenomenale. Già con i fari allo Xenon apparsi già negli anni 90 il salto rispetto a quelli con le lampade alogene era stato altissimo. Emettevano una particolare luce di tonalità blu e grazie al gas l’illuminazione risultava molto delineata. Infatti l’intensità della luce emessa non diminuiva man mano che si raggiungevano i limiti esterni del relativo campo di azione, e in tal modo il fascio di luce risultava più netto.

A me parve una rivoluzione assoluta, ma siccome le sperimentazioni non finiscono mai ecco che sono arrivati i fari a LED che miglioravano la durata dalla già esagerate 2000 ore di utilizzo dei fari allo Xenon a 5000, in pratica a bastare per tutto il ciclo di vita di un’auto.

Fari a LED

I fari a LED hanno il vantaggio di ottenere un maggior raggio di visibilità, grazie alla tonalità di colorazione che si distanzia di poco da quella dell’illuminazione diurna. In più, assorbono una quantità minima di energia, circa cinque volte in meno rispetto ad altre tecnologie di illuminazione. In più sono insensibili alla durata e resistono meglio alle vibrazioni, non necessitano di manutenzione (non si fulminano, per capirci) e non perdono il colore nel tempo.

Ma quel che più conta è che se ne possono montare quanti se ne vogliono all’interno dei fari e questo segna la differenza ogni volta che arriva una vettura nuova che li monta.

Morale: quando ci si abitua a questi ultimi fari e poi si sale a bordo di una vettura più datata si rimane colpiti dalla differenza al ribasso che si percepisce molto di più rispetto a quella opposta. Infatti se uno abituato ai fari allo Xeno, e peggio ancora a quelli con lampade alogene, sale a bordo di una vettura equipaggiata con quelli a LED resterà piacevolmente colpito dalla maggiore luminosità ma non andrà oltre ad un normale complimento. Al contrario il guidatore abituato a vederci molto meglio resterà sgomento, e guiderà con molta più preoccupazione, perché avrà la percezione di non vedere nulla.

Fari Laser

Dovrei qui aggiungere anche i costosi fari Laser che si possono abbinare ai fari a LED e assicurano una lunghissima gittata. Vengono usati soprattutto per gli abbaglianti e arrivano sino a 600 metri di distanza tutto attraverso una piccola sorgente luminosa di appena qualche micron (cioè qualche millesimo di millimetro…) e con una resa quasi doppia rispetto ai LED. Oggi rappresentano la tecnologia di gran lunga più efficiente sul mercato, ma qui siamo sin già troppo avanti anche se tra quattro o cinque anni li vedremo anche sulle utilitarie e sarà un gran bene per tutti. (blog.quattroruote.it)

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