“…poi le risulterà più facile venderla”

L’Ospite di Autologia: Tiberio Timperi.

Si fa presto a dire (per chi può) cambio automobile. Una volta i modelli erano pochi. Le possibilità di personalizzazione scarse. Le riviste del settore ancora meno. Sostanzialmente due : Quattroruote e Gente Motori. Preistoria. Oggi l’universo è totalmente cambiato. La cultura e la consapevolezza di chi deve comprare non è più solo alimentata dalla pubblicità (dove spesso compri una cosa diversa da ciò che pensi di comprare) o dal passa parola.
Oggi, causa proliferazione di testate e blog, tutti sanno praticamente tutto. Paradossalmente, a restare indietro, si ha l’impressione che, a volte, siano i venditori. Per carità.
La loro vita, stretta tra provvigioni, crisi del settore ed imprenditori magari dal braccino corto, non deve essere facile. Ma dal mio punto di vista sembra che gran parte di loro non abbia capito che, causa car configurator su internet, il loro ruolo debba cambiare. Pena l’estinzione.
Quando entri in concessionaria ormai sai vita, morte e miracoli dell’auto che stai per comprare. Quindi, il venditore modello dovrebbe essere quella persona che ti guida verso la concretizzazione delle tue esigenze. Ma si sa, l’automobile più che uno strumento è un’emozione e dunque, non sempre le cose vanno come devono andare.
Ed allora, si vis pacem para bellum, entra in concessionaria con la lista della spesa. Per evitare di prendere ciò che non ti serve. Esempio. In questi giorni mi è capitato di chiedere preventivi a due concessionarie Mini. In due città diverse. In entrambe i casi, i venditori hanno suggerito con una
inquietante sincronicità le frecce laterali bianche. Un optional che ti mangia il bonus Renziano. E non è che aiuti a curvare meglio. A corredo della scelta, la sapida affermazione che “cosi l’auto è più bella”. Momenti questi che suscitano in me profonda tenerezza nei confronti dei venditori, indottrinati dalla casa madre a farti spendere il più possibile.
Non si tratta di casi isolati. Tempo fa, sono entrato in una concessionaria Porsche. Ogni tanto mi capita.  E’ una nemesi, più che un desiderio. Ma per una serie di motivi, complice anche la mia professione ed il clima (oggettivamente) di invidia sociale, non ho mai avuto il coraggio di acquistarla. Bene. Quale che sia la pulsione che ti spinge ad annusare un desiderio del genere, va detto che nella migliore delle ipotesi ti appresti a lasciare sul piatto non meno di 50 mila euro. O, se preferite, 100 milioni delle vecchie lire. Eppure, quando ti siedi davanti al venditore, se la prendi bianca, con i cerchi di serie, magari solo con il cambio automatico ed il regolatore di velocita’, ti fanno sentire una merdaccia peggio di Fantozzi. Ma come, niente fanali allo xeno, anzi bi-xeno (che poi si dice che siamo provinciali che siamo tirati … Fratelli Capone docet), navigatore satellitare ed interni in pelle? ” Sa, poi le risulterà più’ facile venderla…”. C…o, ancora la devo comprare e già mi fai pensare a quando la devo vendere???
Dimenticavo: il costo dei suddetti accessori si aggira intorno ai 10000 euro. Praticamente il costo di un’utilitaria…Non solo. Se ti azzardi a dire qualcosa, il venditore poi ti fa notare che una vettura del genere (50 mila euro, 100 milioni di lire) cosi’ allestita, è povera.
Lei, certo, è povera. Tu che invece ti separi da 50 mila euro (100 milioni di lire)….

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