Polizia Stradale sempre sotto organico

L’Ospite di Autologia:

Il tragico incidente al casello di Rondissone, sulla A4, provocato dall’ autotreno di un autista slovacco ubriaco (di cui hanno scritto anche altri colleghi : https://autologia.net/camionisti-low-cost-dellest-mine-vaganti-sulle-nostre-strade/       https://autologia.net/camionista-ubriaco-sfruttato/ ) mi ripropone una riflessione ormai ventennale: quella della marcia dei mezzi pesanti in autostrada.
Parto da una considerazione: su tutta la A1, per esempio da Milano a Bologna, non esiste un solo metro di divieto di sorpasso per i camion che, spesso, viaggiano impuniti ben oltre la velocità massima loro consentita dal codice della strada.
Per la verità sull’Autosole, e non solo su questa, ci sono vetture che sfrecciano a 180-200 km orari incuranti del tutor che sovente sono spenti.
Ma la manovra più pericolosa degli autotreni è quella che avviene in prima corsia: succhiare la scia del camion che precede, fregandosene quindi della distanza di sicurezza, per poi uscire all’improvviso in sorpasso sulla seconda.
Chi marcia in seconda corsia è costretto a frenare oppure a buttarsi sulla terza mettendo a rischio di incidente tutto il traffico.
Detto questo aggiungo che le Forze di Polizia Stradale impiegate in autostrada sono esigue, andando da Milano a Pesaro (sulla A1 e la A14) spesso non incontro pattuglie che viaggiano nel mio senso di marcia né all’incontrario. Anche se le statistiche ufficiali parlano di una pattuglia ogni 50 chilometri.
Ora, è lampante che il miglior deterrente per fare osservare ad automobilisti e camionisti il codice della strada è la presenza di una pattuglia di Polizia Stradale. Dove la pattuglia c’è vengono rispettati i limiti di velocità, le distanze di sicurezza, la disciplina dei sorpassi e quant’altro. Ma siccome di Polstrada ce n’è poca ecco che la maleducazione ha il sopravvento anche sulla prudenza.
Per quel che riguarda la presenza della Polstrada sulle arterie a pagamento, la legge vuole che siano le amministrazioni di dette arterie a caricarsi dell’onere delle strutture, cioè le caserme, e delle automobili in dotazione agli agenti il cui numero, invece, viene deciso dal ministero dell’interno. Al quale da anni e anni rimprovero l’esiguo numero di agenti in servizio alla Stradale quando questo numero potrebbe essere ben più consistente se si evitasse di impiegare uomini per la scorta agli onorevoli e a membri delle loro famiglie.
Fra l’altro, la Stradale ha in dotazione anche vetture vecchie anche di dieci anni come ha avuto occasione di affermare il segretario provinciale del Siulp di Vibo Valentia, Franco Caso, mentre per le scorte vengono usate auto più giovani e potenti.
“La stradale avrebbe in organico circa 13.500 uomini – mi dice Giordano Biserni, presidente dell’ASAPS, il sodalizio degli agenti che operano sulla strada -, in realtà operativo sono poco più di 11 mila.
Ma questi uomini sono impiegati in Piemonte nei problemi con i No-Tav, in Lombardia con l’Expo, nel Lazio col Giubileo: ci sono, insomma, sempre delle emergenze, che fanno si che il 60 per cento delle pattuglie escano dalla caserma già con un obiettivo prefissato e non col compito del controllo stradale.
Oggi, viene impiegata mediamente una pattuglia ogni 50 chilometri – prosegue Biserni – mentre ce ne vorrebbe una ogni 25 per migliorare le cose”.
Se questo è l’andazzo e se si vuole accettare che nel 2015 in Italia siano morte sulla strada 3394 persone mentre negli scontri con i No-Tav ci sono stati tuttalpiù qualche ferito, allora vuol dire che, a chi di dovere, della Polizia Stradale interessa poco o niente.

1 commento
  1. luigi
    luigi dice:

    Ma non basterebbe mettere delle auto civetta come fanno negli altri paesi come svizzera e germania? A quel punto potenzialmente qualsiasi auto potrebbe essere della polizia e la gente sarebbe meno sicura di farla franca….una volta c’erano delle Subaru grigie della stradale sulle autostrade

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