Il parere degli esperti: quello che resta del “Mondial”

Le “Mondial de l’Automobile” di Parigi ha aperto i battenti al grande pubblico dopo essere stato per due giorni riservato agli addetti ai lavori, giornalisti e staff delle Case. Scopriamo in questa rassegna dei resoconti della stampa specializzata, cosa rimarrà di questo evento. I temi più discussi, sintetizzando, sono stati “il ridimensionamento” costante dei grandi saloni internazionali europei più classici (per non dire antichi) e, soprattutto, questa volta molto determinata, la volontà, anche dimostrata dai prodotti esposti da molti Brand (…non tutti, indovinate chi manca, https://autologia.net/le-perplessita-fiat-sullauto-elettrica/), di affrontare un futuro ormai prossimo, privilegiando l’alimentazione elettrica a definitivo discapito  di benzina e gasolio. Ma di “notizie” ce ne sono state tante: vediamone alcune.

ANSA MOTORI – “Nissan e Renault insieme a Mitsubishi potrebbero arrivare a vendere 10 milioni di auto, diventando i numeri uno al mondo, come conseguenza di buone strategie, buon management e buoni prodotti”. Lo ha detto il Ceo dell’Alleanza Renault-Nissan, Carlos Ghosn, parlando della recente acquisizione da parte di Nissan del 34% di azioni Mitsubishi.

AUTO.IT – Alberto Sabbatini – Ho guidato la Volkswagen elettrica del futuro. La macchina elettrica di domani secondo il gruppo VW, presentata con grande enfasi al salone di Parigi. Guidata virtualmente, ad essere precisi, perché quest’auto è ancora un prototipo incompleto. Ma il sistema di realtà virtuale e realtà aumentata, con il famoso “oculus” (ovvero la maschera digitale che si calza sugli occhi e che ti permette di vivere e toccare con mano una realtà virtuale) è stato in grado di immergermi con grande realismo per qualche minuto nel mondo del futuro. E farmi sperimentare praticamente dal vero che effetto farà guidare un giorno la prima VW elettrica nuova generazione che arriverà sul mercato attorno al 2020.

AUTOMOTO.IT – Matteo Valenti – I grandi assenti Puntuale come un orologio, ogni due anni – si alterna infatti con quello di Francoforte – ritorna il Salone dell’Auto di Parigi. Uno degli appuntamenti più importanti a livello mondiale con il mondo dell’auto, un vero e proprio paese dei balocchi per ogni appassionato di motori. Il Salone di Parigi 2016 mette in mostra anche questa volta tantissime novità succulente, nonostante l’assenza di una serie di costruttori di un certo rilievo. Quest’anno infatti, tra i padiglioni del Mondial de l’Automobile, non troveremo Aston Martin, Bentley, Lamborghini, Rolls-Royce, Volvo, Mazda, Lotus e Ford.

CORRIERE.MOTORI.IT – Maurizio Donelli – Parigi Potremmo definirlo il Salone del silenzio. Doveva esserci Sergio Marchionne e invece non verrà. E i motori, invece di rombare, faranno shhhhhhhhh. Sì perché l’elettricità sarà, ancora una volta, il tema dominante. Ferrari a parte naturalmente. Chi vuol farsi un’idea di come potrebbe essere la mobilità sostenibile del futuro faccia un salto a Parigi tra l’1 e il 16 ottobre. Gli esempi abbondano. È questo nonostante il mercato delle auto a batteria continui a contare numeri di scarsissimo rilievo, fatta eccezione per i i Paesi del nord Europa, Norvegia su tutti, dove infrastrutture e incentivi all’acquisto stanno dando buoni frutti.

ILFATTOQUOTIDIANO.IT – Alberto Sarasini – Salone di Parigi 2016, FCA non segue la tendenza. Niente ibride né elettriche. A differenza di altri costruttori, che puntano su auto a batteria e con doppio motore, il gruppo FCA prosegue l’ampliamento ed affinamento dei suoi modelli sviluppando motorizzazioni tradizionali. FCA è presente alla rassegna parigina con tutti i tre marchi principali del suo portafoglio, vale a dire Fiat, Alfa Romeo e Jeep, più quelli di lusso (Ferrari e Maserati): diversi gli aggiornamenti, senza tuttavia novità di particolare rilievo sul piano tecnico e tecnologico. In effetti, continua a rimanere grande assente, all’interno del Gruppo, l’argomento di maggior sviluppo del settore “automotive”: l’evoluzione delle tecnologie ibride e/o elettriche. Un argomento più sentito e sospinto, ultimamente, anche da altri marchi europei tradizionalmente legati ai motori tradizionali come il diesel, la cui sopravvivenza nei prossimi anni è sempre più vista tecnicamente (ed economicamente) difficile alla luce degli inasprimenti dei limiti alle emissioni.

ILMESSAGGERO.MOTORI.IT – -Parigi parte all’insegna dell’elettrico il Salone dell’auto di Parigi, un’offensiva che parla soprattutto tedesco e che rispetto agli altri anni si distingue per un elemento fondamentale: quasi tutti i modelli e concept presentati superano la soglia psicologica dei 400 Km di autonomia. Significa in sostanza che guidare un’auto 100% elettrica non sarà più un limite per gli spostamenti e che presto questa vettura potrà diventare l’unica auto di famiglia, da utilizzare sia quotidianamente che per i viaggi senza paura di rimanere ‘a seccò all’improvviso. A guidare la svolta sono tre costruttori tedeschi, a partire da Volkswagen che ha preso lo spunto del Salone di Parigi per annunciare la sua offensiva post- problema emissioni – ad un anno dallo scandalo, illustrando il programma «TOGETHER – Strategy 2025» basato su tre pilastri, mobilità elettrica, digitalizzazione e servizi di mobilità, sui quali si fonderà un nuovo settore di business che diventerà il 13mo Brand del Gruppo che verrà lanciato a novembre.

L’AUTOMOBILE.ACI.IT – Alessandro Marchetti Tricamo – E’ la fortuna di chi ha successo: far parlare di sé anche senza essere presenti. La prima giornata della stampa del Mondial de l’Automobile di Parigi appena conclusa ha decretato Tesla come sua unica regina. L’azienda californiana creata da Elon Musk è qui praticamente in forma privata con la sola Model X, il suv visto (e rivisto) già in altre occasioni. Nulla di più. La compatta Model 3 – quella dei grandi numeri – è stata lasciata in California e lo stand a Parigi è più coreografico che altro. D’altronde credo sia stato imposto dalla filiale europea visto che nel quartiere generale di Fremont amano ben poco i tradizionali Saloni dell’auto (oltre ai concessionari). Non è un caso che della prima fila (e forse neppure della seconda) del management non ci sia nessuno. Eppure basta e avanza. Tesla è l’invitato illustre da portare in tutte le chiacchiere della festa. Il motivo? Se nonostante i numeri di nicchia, oggi l’auto elettrica è una realtà e a Parigi è protagonista quasi ovunque, molto lo si deve all’industria californiana. Elon Musk è riuscito a rendere i veicoli a batteria desiderati come uno smartphone di ultima generazione. E’ stato il primo a scommetterci. E’ stato il primo – seppur a listini non proprio accessibili per tutti – a dargli autonomie senza ansie e prestazioni alla pari di una Ferrari. Ora qui a Parigi raccoglie un applauso fatto di parole, strategie e modelli dei concorrenti: i 30 modelli elettrici che il gruppo Volkswagen ha annunciato entro il 2025 attraverso il concept ID, il nuovo sub-brand dedicato solo a veicoli a batterie di Daimler (ex azionista di Tesla), la piccola Ampera-e di Opel, solo per citare alcuni esempi, sono tutti in parte figli di Elon Musk. Ora la sfida, in particolare per l’industria premium, è inseguire Tesla, recuperando il tempo perduto finora. Tutti qui a Parigi lo dicono apertamente. Quasi fosse un vanto seguire la strada di Tesla. E Musk dall’altra parte dell’Oceano si può godere il successo degli assenti.

LASTAMPA.IT – Claire Ball – Il Salone delle piccole   Scorrendo l’elenco delle novità, salta all’occhio la quantità di debutti di auto piccole e citycar, dei cosiddetti “segmenti A e B”, che in Italia costituiscono la maggior parte delle vendite. Nissan presenta la nuova generazione della Micra, questa volta pensata per l’Europa e con un design moderno e aggressivo. Kia porta a Parigi la nuova generazione della sua Rio, Suzuki la piccola Ignis , un micro Suv che potrebbe dare del filo da torcere alla bestseller del mercato italiano, la Panda, in particolare alla versione 4×4. Citroen presenta qui in anteprima mondiale la sua nuova C3 (nella foto sotto), un modello esteticamente più incisivo del precedente che promette di sfidare a testa alta la Renault Clio.

OMNIAUTO.IT – Adriano Tosi – Parigi 2016 il Salone del non-lusso (o quasi). E’ la solita storia del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, anche se in questo caso, pur a voler essere ottimisti, bisognerebbe parlare di una piccolissima parte di bicchiere pieno. Pieno di cosa? Di marchi di super lusso, una nicchia ristretta nella quale, fondamentalmente, stanno in sette: Aston Martin, Bentley, Bugatti, Ferrari, Lamborghini, McLaren e Rolls Royce (lasciando da parte i produttori da dieci e anche meno unità all’anno). Di queste, “solo” Ferrari è presente e non tanto per esserci, anzi: con LaFerrari Aperta e con la verde 488 merita una sosta prolungata. Detto questo, le mancanze sono tante e si sentono. Quanto a Lamborghini, Bentley e Bugatti, pare che non siano state portate al Salone di Parigi a causa dei tagli che il top management del Gruppo Volkswagen, di cui fanno parte, ha dovuto apportare dopo il Dieselgate (e ammesso che avessero novità da far vedere: Bugatti per esempio no). Non si conoscono le motivazioni di Aston Martin, McLaren e Rolls Royce, ma è probabile che, trattandosi di marchi con una gamma molto ristretta, semplicemente non avessero novità così importanti da mostrare. Per fortuna però ci sono due brand – che in un certo senso si posizionano a metà strada tra i “magnifici sei” e quelli normali (premium e non premium) – e che a Parigi sono presenti: Maserati e Porsche.

Quattroruote.it – Al Salone di Parigi si celebra l’avvio dell’edizione 2017 dei World Car Awards, da oltre dieci anni uno dei premi più ambiti del panorama automotive. Il programma dell’anno scorso si è concluso con la vittoria della Mazda MX-5 nella categoria World Car of the Year e World Car Design of the Year, affiancata dalla BMW Serie 7 (lusso), dalla Toyota Mirai (green) e dall’Audi R8 Coupé (performance). Riparte la sfida. L’edizione di quest’anno, come sempre articolata in vari appuntamenti (il prossimo sarà Los Angeles, con i primi test drive), mette in campo 73 giurati e arriverà a conclusione il prossimo 13 aprile, con l’annuncio delle vincitrici al Salone di New York. Tuttavia, al Mondial de l’automobile sono state già comunicate tutte le finaliste: nell’elenco c’è anche la Fiat 124 Spider, l’unica italiana presente nella lista.

REPUBBLICA.MOTORI.IT – Valerio Berruti – Da Parigi però arrivano segnali nuovi e molto incoraggianti, almeno per quanto riguarda i modelli (il resto dovranno farlo i vari paesi con la creazione di infrastrutture adeguate e l’introduzione di incentivi). Una rivoluzione produttiva che che inizia a travolgere ogni segmento di mercato. La notizia fondamentale un po’ per tutti e che questi modelli a emissioni zero raggiungono tutti (o quasi) un’autonomia di circa 400 chilometri. E che a scendere in campo non ci sono più i “soliti” francesi Renault in testa) che sull’elettrico hanno scommesso da tempo insieme ai giapponesi ma anche i tedeschi con la stessa Volkswagen che schiera l’attesissima Nuv-e (New Urban Vehicle Electric), annunciata come la madre di tutte le future elettriche del brand di Wolfsburg. Nasce dal concetto ‘Think new’ l’iconico studio di design con il quale Volkswagen annuncia appunto l’inizio di una nuova era. Forse anche per provare a mettersi definitivamente alle spalle lo scandalo “Dieselgate”.

REPUBBLICA.MOTORI.IT – Vincenzo Borgomeo – Per la prima volta una 4 posti con il motore V8 turbo. Il V12 non sarà più solo sotto il cofano dell’ammiraglia. Nuova tappa nella storia della Ferrari: per la prima volta, sotto il cofano dell’ammiraglia, la 2+2, ci sarà un “piccolo” V8, per giunta turbo. Una svolta epocale per la casa di Maranello perché fino a oggi gli unici motori che hanno mosso le versioni a quattro posti sono stati sempre e solo i V12.
Ma i tempi – si sa – cambiano ed ecco arrivato il momento di “un nuovo concetto di Ferrari GT, dedicata a chi cerca sportività, versatilità ma anche un utilizzo frequente”, come spiegano a Maranello. Battezzata GTC4Lusso T la macchina non sostitisce la V12, ma si affianca in listino e – per fortuna – conserva i punti di forza della gemella più potente, ossia le 4 ruote sterzanti, mentre la trazione diventa solo posteriore. Ovviamente quando abbiamo definito “piccolo” il motore turbo 8 cilindri a V ci siamo presi una piccola licenza poetica: è sempre un 3900 da 610 cv a 7.500 giri/min con una coppia massima di 760 Nm disponibile tra i 3000 e i 5250 giri/min, con un suono – promettono i tecnici “profondo e potente in affondata ma più contenuto a basse velocità”.  Il tutto perché qui si punta ad un utilizzo anche cittadino con grande attenzione all’agilità e (parola tabù dalle parti di Maranello) e consumi. Un concetto relativo (infatti la Ferrari non ne parla esplicitamente) concentrandosi sul concetto di maggiore autonomia. La classe è classe… In ogni caso per la cronaca la macchina in fase di omologazione – il dato vale solo come riferimento relativo alla concorrenza – riesce a spuntare sui rullo uno strepitoso 11,6 litri per 100  km.

TUTTOSPORT.IT – E forse, ancora più determinante, sarà la consapevolezza degli stessi Costruttori che per garantire livelli di emissioni sempre più stringenti sarebbero costretti ad investimenti su propulsori a benzina e gasolio ormai non più sostenibili, al punto che conviene spostare gli stessi denari su quelli a emissioni zero o ibridi: di fatto a Parigi si assisterà ad un trionfo elettrico e all’esibizione di soli 5 autentiche novità mondiali. Da una parte le city car Nissan Micra e Citroen C3, dall’altra i tre SUV: il nuovo Audi Q5, il Land Rover Discovery e il primo Suv targato Skoda, cioè il Kodiaq.

TGCOM24.IT – Eppure qualcosa sta cambiando, a livello di strategia, nel mondo dei motori. Se i saloni diventano “fisicamente” sempre più grandi, allo stesso tempo il beneficio di promuovere lʼautomobile attraverso questi è più contenuto. E lo dimostrano le assenze del Mondial Auto 2016: marchi di lusso come Lamborghini, Rolls-Royce, Bentley e Aston Martin, ma anche generalisti come Ford, Volvo e Mazda. Un poʼ è colpa anche dellʼEuropa che perde colpi rispetto ad altri continenti, e così i saloni asiatici di Pechino e Bangkok crescono e catturano anteprime di prodotto prima riservate allʼEuropa, e la calda Los Angeles a novembre sta diventando il salone di riferimento per chi vuol presentare spider e cabriolet. La strategia impone anche scelte drastiche, come quella di Alfa Romeo di svelare il suo primo Suv proprio a Los Angeles.

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