Quale futuro per Alfa Romeo?
Quale futuro per Alfa Romeo? Jean Philippe Imparato, responsabile del marchio, ha dato alcune risposte in occasione di un incontro ristretto con alcuni giornalisti italiani.
L’arrivo del Suv Tonale, che doveva arrivare a breve, è slittato a giugno 2022. Tonale sarà il primo veicolo elettrificato di Alfa Romeo e la sua attesa comincia a diventare snervante, visto che dai primi bozzetti del 2018, alla vettura nel 2019, adesso si dovrà aspettare ancora un anno e passa prima di vederla in azione. Il rischio che arrivi datata sul mercato è molto forte, anche se per l’appassionato Alfa Romeo il problema non se lo pone.
“Dobbiamo fare un lavoro assolutamente perfetto e poiché avevamo la possibilità di beneficiare di tecnologie e sinergie di gruppo con Stellantis, ho deciso di sfruttare questa possibilità per ottenere il miglior risultato possibile a livello di performance e di e di innovazione” ha detto Imparato, giustificando il ritardo del progetto. Tonale, ha precisato Imparato, sarà svelata nel marzo del 2022, per poi approdare nelle concessionarie a giugno.
L’elettrificazione sarà alla base delle Alfa Romeo del futuro e viste le tendenze del mercato non potrebbe essere altrimenti. Il rischio di restare al palo è molto forte. C’è però il problema del mercato, visto che dopo aver perso oltre il 37 per cento l’anno scorso, i primi mesi si sono confermati in negativo con un saldo che ha superato il 20 per cento e, ironia della sorte, con la Giulietta come modello più venduto anche se è quello che dovrebbe uscire di produzione a breve.
Imparato ha alluso però alla possibilità dell’arrivo sul mercato di una Giulietta a batteria con un’autonomia tra i 700 e gli 800 km. L’alfista medio oltre a storcere il naso, starà chiedendosi cosa resterà del blasone del marchio di una volta.
Ovviamente nel mirino ci sono le Case tedesche e quindi sarà un lavoro sul brand premium, anche se il confronto coi numeri (ad eccezione di alcuni rari casi) è impietoso. Stellantis, ha spiegato il CEO di Alfa, sta lavorando a diverse piattaforme elettrificate, come la Large, e il Biscione smetterà di usare l’architettura Giorgio per abbracciare l’elettrificazione, utilizzandola per altre basi con modelli comuni. “Dobbiamo approfittare dei volumi per prendere tutte le opportunità possibili e portare in Alfa Romeo una gamma Ev, ma sempre con il tocco dell’Alfa Romeo”. Imparato ribadisce la centralità dell’Italia: “Sono tutti i mesi a Cassino, perché le Alfa Romeo si fanno a Cassino e su questo non si scherza”.
Negli obiettivi Alfa Romeo il mercato USA e quello cinese, gli unici che possono garantire i volumi necessari per portare i conti in ordine. Di sicuro una attenzione particolare meritano alcune iniziative commerciali. Le spese sono analizzate ai raggi X e sotto la lente sono finiti anche quelli relativi all’impegno in F.1, il cui costo ricade in maniera eccessiva per ogni modello Alfa Romeo venduto, erodendo gli già scarsi margini esistenti adesso. La presenza fatta così non ha senso, ma dal punto di vista politico avere una squadra che con Ferrari rappresenta la nazione, è utile e quindi la discussione oltre al piano economico (negativo), verte anche sulle opportunità politiche e nell’accordo con Maranello per la forniture dei motori per le monoposto di Raikkonen e Giovinazzi, oltre magari a rivedere certi accordi con la scuderia svizzera Sauber anche in materia di forniture di particolari per le versioni speciali di Giulia e Stelvio più cari rispetto ai costi di produzione italiani. Far quadrare i conti con tre modelli, di cui uno la Giulietta fuori produzione e due in affanno come Giulia e Stelvio (prodotti ottimi dal punto di vista meccanico senza dubbio) e un altro in arrivo fra 12 mesi e più è davvero una sfida da far tremare i polsi, ma Alfa Romeo ha dalla sua il tifo di chi ama le auto e non vede l’ora del ritorno al vertice del Biscione.
Imparato mi sembra sempre più l’uomo giusto per Alfa Romeo, speriamo bene