Quei messaggi della Tesla dall’infinito

Sembra irreale l’immagine della Tesla Roadster nella sua missione interplanetaria Terra-Marte.

Incredibile e da non crederci quasi. L’immagine è nitidissima: il robot al volante, la macchina rossa, “Space Oddity” di David Bowie che accompagna quel viaggio senza ritorno, anche se non si sente nulla perché nello spazio il suono non si propaga.

 “Siate folli” diceva agli studenti Steve Jobs, il patron della Apple che forse, dall’infinito, plauderà alla “follia” di Elon Musk, un altro genio dei nostri tempi.

La Tesla nello spazio e quel manichino-robot che la guida mostrano come il mondo dell’automotive sia ormai avanti secoli rispetto alle politiche delle istituzioni che faticano a trovare soluzioni immediate, equilibrate, efficaci e non traumatiche sul tema della mobilità.

E allora?

La Tesla rossa a emissioni zero nello spazio, sembra quasi voler lanciare un messaggio di ribellione all’immobilismo delle istituzioni, alle troppe chiacchiere e al mancato riconoscimento dei progressi del settore che già si toccano con mano, soprattutto in tema di rispetto dell’ambiente.

“Cara Terra – potrebbe pensare il manichino-robot – da quassù sei sempre più piccina…”.

E poi, la libertà di muoversi, sempre e ovunque, anche proiettandosi oltre la nostra atmosfera. Una libertà che da questo momento diventa extraterrestre e, quando sarà il momento, marziana.

Ai confini dell’immaginario.

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