Rifacciamo l’Isetta ?

Fu la prima, nel 1953/54, a interpretare compiutamente il tema dell’auto minima da città.

Era tutta italiana, la Iso Isetta, progettata dall’Ingegnere Ermenegildo Preti su idea di Renzo Rivolta, patron e fondatore della Iso e in seguito produttore della GT Iso Rivolta.

Motore monocilindrico, quattro ruote, le due motrici posteriori molto vicine tra loro, porta anteriore con apertura “a frigorifero” e due posti. Lunga 2.250 mm e larga 1.340 mm è la vera antesignana della Smart.

Purtroppo il mercato italiano non l’accolse favorevolmente, un po’ per il prezzo relativamente elevato, un po’ per il dominio della Fiat che osteggiava qualsiasi tentativo di concorrenza (vedasi il caso successivo della Vespa 400!).

Così ne furono prodotti solo circa 1.500 esemplari.  La fortuna doveva arrivare dalla Germania: la BMW acquistò la licenza e ne produsse ben 250.000 fino a metà degli Anni 60.

40 anni dopo arrivò, inventata da  Nicolas Hayek, proprietario della Swatch, che la propose alla Mercedes Benz, la SMART (Swatch-Mercedes ART), a riproporre, in un mondo pieno di città intasate dalle auto, i concetti della Isetta dell’ingegner Preti.

Mi ritrovavo giorni fa a parlarne con un designer, Giuseppe Armano e ci è balenata l’idea di poter “restituire” l’idea ai tedeschi, ipotizzando una rielaborazione su base Smart che riprendesse le linee della Isetta.

Ecco cosa ne è nato!

Piero_e Marella_Rivolta

 

 

1 commento
  1. Luca M. Apollonj Ghetti
    Luca M. Apollonj Ghetti dice:

    MAGARI! Ma la sicurezza? Forse dovrebbe essere omologata come quadriciclo e potrebbe passare. Si starebbe meno esposti che con uno scooter? Chi sa se si puà trovare una qualche soluzione? Certo era fantastica e sperai pure di comprarla usata con dei soldini guadagnati da studente. Ma non ce la feci. Credo valga la pena ricordare, parlando della Isetta che partecipò e concluse (se ben ricordo) la 1000 Miglia: quella vera!

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