Rispettiamo i veri appassionati
Se c’è una cosa che ha sempre distinto gli appassionati degli sport motoristici dalla massa dei beceri tifosi è il rispetto per gli avversari del proprio beniamino. Stiamo parlando di quelli veri, disposti ad andare in autodromo a condividere con gli altri il loro grande interesse per macchine, moto e soprattutto piloti. Sono lo zoccolo duro che regge davvero la base di automobilismo, motociclismo e affini. Per loro ci sono quasi sempre un pilota o una squadra preferiti, ma anche l’ammirazione per gli altri che, volere o meno, rischiano l’incolumità ogni volta che scendono in pista. Lo zoccolo duro è quello che dovrebbe tenere in piedi anche i cosiddetti media specializzati ma che per molti reggitori dello sport e soprattutto per gran parte della stampa e delle televisioni sembra non esistere.
La ricerca dei grandi numeri, la fame di coinvolgere il maggior numero possibile di spettatori, soprattutto davanti alla televisione, ha cambiato negli ultimi anni il modo di raccontare le gare e i loro protagonisti. Con toni sempre più faziosi e di parte, sulla scia di uno stile calcistico che i veri appassionati detestano. Anche nel totale disprezzo della coerenza di giudizio. Basta leggersi o risentirsi gli altalenanti ritratti di Michael Schumacher, Kimi Raikkonen, Fernando Alonso e Sebastian Vettel degli ultimi anni, tutti saliti e scesi nella considerazione di gran parte dei media, purtroppo non solo generalisti, come un vagoncino sulle montagne russe.
Il tifo schierato fa solo male agli sport automobilistici, perché disamora i veri appassionati e non porta nessun contributo concreto alla cosiddetta audience. O siamo davvero convinti che chi fischia Lorenzo sul podio del Mugello o fa il verso della scimmia ad Hamilton a Monza è disposto a spendere in giornali e abbonamenti alla pay-tv? Gli appassionati sono una merce diversa, quasi al di sopra delle parti, ricordiamoci di loro e del fatto che possono avere un debole pure per Maldonado o Aleix Espargaro. E forse saremo ricompensati come gli organizzatori della 24 Ore di Le Mans, seguita dal vivo da ben 300.000 persone, quasi tutte mosse da una parola: PASSIONE.
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