Roberto Loi rieletto Presidente dell’Asi
Si è tenuta a Torino l’assemblea elettiva per la nomina del presidente e dei consiglieri dell’ASI (Automotoclub Storico Italiano), federazione del capoluogo piemontese che conta circa 360 club di veicoli storici – auto, moto, mezzi militari e agricoli, mezzi industriali e da trasporto, velivoli, imbarcazioni a motore e il gruppo go-kart – con 215.000 soci.
L’avvocato torinese Roberto Loi è stato riconfermato alla presidenza per il sesto mandato consecutivo, che scadrà nel 2019. Il Consiglio può contare sui precedenti componenti: il lombardo Ariel Atzori (vicepresidente del precedente mandato: la prossima settimana verranno rieletti i due vicepresidenti e si saprà se Atzori è stato confermato), il campano Giuseppe Cannella, il toscano Renzo Cardini, il pugliese Arcangelo Conserva, il siciliano Giuseppe Di Mauro, il laziale Alfredo Liberati, il lombardo Domenico Paterlini, il pugliese Pietro Piacquadio e il veneto Alberto Scuro , ai quali si affiancano tre nuovi eletti: l’umbro Ugo Amodeo, la romana Francesca Grimaldi (grande appassionata di vetture storiche e giornalista del TG1 della RAI) e il sardo Angelo Melis. Deve ancora essere formato il Gruppo Dirigenziale ASI con la nomina dei presidenti delle Commissioni.
“L’ultimo semestre – ha detto il presidente Loi (e come si evince dal comunicato stampa) – è stato il più movimentato perché abbiamo dovuto occuparci della scottante questione della Legge di Stabilità proposta dal Governo Renzi”. In realtà Roberto Loi aveva già stabilito importanti e positivi incontri con uomini politici che gli avevano assicurato il proprio interessamento per risolvere il problema dei bolli per le auto ultraventennali di interesse storico perciò non ancora storiche non avendo ancora compiuto i trent’anni. Alcune Regioni avevano intrapreso azioni in merito godendo dei propri Statuti e diritti, mantenendo o aumentando di poco il bollo (pare che a queste prime se ne sarebbero aggiunte altre). Poi tutto si è fermato.
Nell’immediato sono quattro le tematiche alle quali l’ASI presterà particolare attenzione:
– sensibilizzare il Governo circa il fallimento dell’abrogazione dei commi 2 e 3 dell’Art. 63, Legge342/2000, per ottenere il riesame della materia concernente le tasse automobilistiche relative ai veicoli storici (quelle, appunto, di cui abbiamo parlato);
– seguire l’iter del Codice della Strada per ottenere la conferma dell’incarico certificativo dei veicoli storici per ASI e FMI (Federazione Motociclistica Italiana);
– migliorare la propria immagine facendo uso delle numerose attività culturali organizzate dall’ASI, con particolare riferimento alle iniziative museali e alle manifestazioni nazionali di maggior pregio;
– consolidare il rapporto con il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo.
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