Il sagrestano del Tempio
Entri.
Navata centrale e navate laterali . Silenzio. Emozione . È come entrare in una cattedrale.
C’è la storia di tutti noi qui dentro. Dei nostri nonni e di noi nipoti.
C’è lamiera e c’è ingegno .
Auto-mobili come oggetti viventi , in movimento.
Democraticamente una a fianco dell’altra : l’auto del presidente e l’auto del battilastra.
È lo spirito di un secolo quello che attraversi.
Lo spirito di una città capitale, un museo del Risorgimento riferito alle 4 ruote.
Niente a che vedere con il museo dell’auto , che ricorda più un set cinematografico.
Qui c’è la storia che tocchi con mano e con occhi , ci passeggi a fianco .
E passeggiando capisci.
Capisci l’importanza della memoria e l’importanza di una visione del futuro.
E l’una si nutre dell’ altra: capisci il passato e senti il futuro.
Competenza e Passione .
Concept car di epoche fa che sembrano sofisticate auto elettriche di oggi.
Come i poeti sentono le cose che verranno così i designer le auto che verranno.
C’è un novello Virgilio che ci guida in questo regno meraviglioso, sulle orme di Dante ( Giacosa) e di tanti altri sommi poeti del design.
Ma queste sono opere collettive , non dimentichiamolo mai. Qui senti tutti quelli che hanno reso possibile che una idea diventasse oggetto in movimento.
Mezzi militari e auto da competizione, auto blu e auto operaie , auto da mare e auto da monti .
Auto famigliari nel senso che c’è sempre qualcuno in famiglia che le ha possedute
Così , in questa fabbrica capannone, la luce che entra dall’alto illumina naturalmente un secolo di storia.
Di nostra storia.
Senti la polvere e le ferite del tempo. Senti la libertà, la gioia, la leggerezza che l’auto in certi istanti ha regalato a milioni di noi.
Percepisci la differenza tra restauro e conservazione, rivaluti la polvere e la carrozzeria stinta , come rughe su un volto vissuto a confronto con un volto da chirurgia estetica.
Pensi a tutti quelli che le hanno guidate, guardate, costruite, immaginate, realizzate. Sognate.
Pensi agli Eroi e alle Persone anonime.
Alle loro storie .
Un capannone capolavoro di Umanità.
Esci e senti di aver fatto un viaggio nel tempo e nella memoria . Nell’ingegno.
E capisci un pezzo di più di questa città, di questo Paese.
Vi invito tutti amministratori in cerca di una visione per la città di domani. Veniteci da soli .
Chissà che non vi venga un’ ispirazione.
“Se questa è la cattedrale dell’auto, tu sei il cardinale – gli dico uscendo” .
“Sono solo il sagrestano”.
Mi risponde sorridendo Roberto Giolito.
Ps Presto sugli schermi dei Musei cittadini . Vale il viaggio in via Plava 81. Qui si è fatta l’Italia. Non solo dell’ automobile.
Bellissimo il racconto di Eraldo!!
Si, speriamo che apra presto al pubblico, l’ho visto di persona ed è bellissimo.