Sempre più auto, sempre meno strade

In questi giorni stiamo assistendo alle  “Grandi Manovre” industriali ed internazionali che porteranno a nuovo grande Gruppo mondiale italo-francese o addirittura italo-franco-giapponese.

Bene, se i benefici economici ed occupazionali saranno positivi.

Ma io mi pongo un altro problema. Le strade, sia cittadine che di grande comunicazione, sono sempre più intasate ed i parcheggi sono sempre più insufficienti.

Fino a qualche anno fa si poteva preventivare una percorrenza, pur nei limiti di velocità consentiti, abbastanza reale. Oggi invece va già bene se riesci a raggiungere la tua méta nel doppio del tempo precedente, e comunque tutte le strade comunali, provinciali, statali e perfino interpoderali sono zeppe di auto incolonnate.

Per non parlare delle autostrade piene di cantieri “eterni” che bloccano il traffico: sei, sette chilometri di coda su due corsie – e a volte tre – significano quattordici/venti chilometri e più di auto ferme per ore o a passo di lumaca. Con incremento dell’inquinamento, dei consumi e della collera. Anche perché non c’è mai nessun preavviso.

Capita anche di entrare da un casello che precede di poche centinaia di metri la coda ma nessuno ti ha prevenuto.

Pagare per non circolare.

Allora io mi domando: ma se si continua con questo passo nell’incremento della circolazione ma le strade non ce la fanno più a sopportare il traffico ( tra l’altro le auto sono sempre più grandi…e non parliamo degli autocarri sempre più enormi e sempre più numerosi!) finirà che un bel giorno ci sarà un blocco totale. Tutti a casa a piedi e milioni di auto lasciate in strada: un monumento multicolore per i nostri posteri che forse viaggeranno con i droni.

A parte le battute: forse non sarebbe male se anche le Case automobilistiche si consorziassero per  finanziare nuove strade e nuovi parcheggi per poi poter vendere ancora nuove automobili. Ovviamente in accordo con le amministrazioni pubbliche.

In caso contrario si rischia davvero la paralisi, o quasi. E allora addio fabbriche, addio lavoro, addio a tutto quello che gravita intorno all’automobile, e quindi addio alla mobilità eccetera, eccetera.

Troppo catastrofico? Forse, ma prima o poi bisognerà prenderne coscienza e provvedere.

2 commenti
  1. Giovanni
    Giovanni dice:

    Non so trovare il link ma ricordo di tre disegni comparativi di quanta strada occupano lo stesso numero di persone stando in un autobus, in tante automobili una per auto e infine in bicicletta: si capisce subito che l’automobile spreca una quantità di spazio enorme. Come si risolve? Riservando corsie a bici e mezzi pubblici elettrici efficienti e levando alle auto che così non conviene più a nessuno usare. Cargo bike elettriche sharing sostituiscono le auto con 0 emissioni poco spazio e massima efficienza, tessera e identificazione insieme a telecamere arginano il vandalismo.

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