Siamo #sullabuonastrada ?

Va in onda in questi giorni sulle reti televisive uno dei sei spot de “Sulla buona strada” (). Si tratta di una campagna di comunicazione e sensibilizzazione sulla sicurezza stradale realizzata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Direzione Generale per la Sicurezza Stradale e la Presidenza del Consiglio dei Ministri – rivolta a tutti gli utenti della strada, che ha preso il via a marzo. L’obiettivo è quello di mantenere alto il livello di attenzione, aumentando al contempo l’informazione diretta all’opinione pubblica sui rischi connessi all’uso dei veicoli e sull’importanza del rispetto delle norme del Codice della strada.
Infatti, i dati Istat relativi al primo semestre del 2015 indicano una inversione del trend di diminuzione della mortalità in atto dal 2001 con un aumento dell’ 1,0 % del numero delle vittime, mentre confermano una diminuzione degli  incidenti (-2,9%) e dei feriti (-3,8%). In particolare, fra i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni l’incidente stradale è la principale causa di morte.
L’incremento del numero delle vittime, che si riscontra anche in altri Paesi europei come Francia, Germania e Gran Bretagna, vede allontanarsi l’obiettivo europeo di dimezzare il numero delle vittime per incidente nel 2020 rispetto al 2010.
“Tornare indietro è impossibile: resta sulla buona strada” è il claim utilizzato da “Sulla buona strada” 2016. Protagoniste sei persone diverse per cinque cause diverse che provocano incidenti mortali. L’obiettivo è quello di trasmettere un messaggio semplice ed efficace: la sicurezza sulla strada è responsabilità di ciascuno di noi. E ogni singolo, attraverso il proprio comportamento, è coinvolto e chiamato in causa personalmente.
Per questo ogni protagonista della campagna con le proprie passioni, desideri e aspettative racconta come un comportamento sbagliato, dovuto alla distrazione o al mancato rispetto del Codice della strada, abbia influito per sempre sulla sua vita o se quella degli altri.
Non possiamo che apprezzare questa iniziativa, con un bel “…è sempre meglio di niente”. Ma è evidente che le persone non cambiano i propri comportamenti negativi soltanto perché hanno visto uno spot raccapricciante in tv. A nostro modesto avviso, probabilmente sarebbe necessaria più prevenzione, più agenti sulle strade e più applicazione delle contravvenzioni e sospensioni della patente, così come succede nel resto d’Europa.

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