Siamo tutti pedoni

Nelle città italiane si registra il 43% delle vittime della strada, contro una media europea del 34%, che in molti paesi scende anche sotto il 25%.

Il 42% dei morti in città è un pedone o un ciclista.

7.000 morti e oltre 200.000 feriti in dieci anni: sono i dati impietosi sulle tragedie che coinvolgono i pedoni.

Il 30% dei pedoni perde la vita mentre attraversa sulle strisce e oltre il 50% delle vittime ha più di 65 anni.

Ogni anno perdono la vita quasi 600 pedoni, e sono quasi 20.000 quelli che restano feriti sulle strade italiane.

La maggior parte degli incidenti coinvolgono gli anziani e avvengono nei mesi da novembre a marzo, a causa della ridotta visibilità. Per questo in questi primi giorni di autunno ritorna per il settimo anno consecutivo “Siamo Tutti Pedoni”, la campagna nazionale per la sicurezza degli utenti deboli della strada, promossa dal Centro Antartide di Bologna e dai sindacati pensionati grazie a una rete di centinaia di aderenti in tutta Italia. Al centro di questa edizione il tema dell’educazione permanente, con l’idea che accanto alle misure normative e urbanistiche, per costruire città più a misura di persona siano fondamentali attività di formazione ripetute e continue, che mettano in condizione pedoni e automobilisti di affrontare le strade con consapevolezza, rispetto e prudenza.

Tanti passi sono già stati fatti sulla strada della sicurezza dei pedoni: negli ultimi 10 anni i decessi tra chi si muove a piedi sono diminuiti di quasi la metà, ma la flessione è decisamente inferiore a quella riportata dal totale degli incidenti stradali. “Siamo Tutti Pedoni” arriva nelle principali città italiane, da Trento a Catania, da Bologna a Sassari, con un insieme di eventi, attività formative e materiali di comunicazione che si rivolgono a tutta la cittadinanza: il taglio, come sempre, è leggero, e alterna testi informativi a messaggi di testimonial del mondo della cultura e vignette delle principali matite italiane, con l’idea di far riflettere autisti e pedoni con il sorriso. La campagna raccoglie i messaggi, fra gli altri, di Piero Angela, storico padre della campagna, Carlo Verdone e Vito, accanto alle vignette di Vauro, BDA, i fumetti di Adam Wylde e Diabolik, “Siamo Tutti Pedoni” 2015 insiste in particolare, ai fini del miglioramento delle condizioni di sicurezza del camminare, sul tema dell’educazione permanente degli utenti della strada: sul sito www.siamotuttipedoni.it per questa edizione è stata creata una speciale sezione di moduli formativi che sono rivolti principalmente agli anziani, che troppe volte, sia da automobilisti che da pedoni, percepiscono la strada come aggressiva e pericolosa. Un parte specifica della campagna interessa invece i bambini, tra le fasce più a rischio, anche in adesione alla campagna ONU per la sicurezza dei più piccoli “Save Kids Lives”.

La campagna vive anche sui social con l’hashtag #SiamoTuttiPedoni e sulla pagina Facebook www.facebook.com/SiamoTuttiPedoni.it, sulla quale è stato anche lanciato il contest “Che città pesti?”, che invita a raccontare la propria città attraverso un selfie ai piedi, per ricordare che Siamo Tutti Pedoni.

“Può sembrare incredibile, ma negli ultimi 10 anni sulle strade italiane sono stati uccisi 7.000 pedoni e oltre 200.000 sono rimati feriti. Molti di loro sono vittime del mancato rispetto delle regole. Ad esempio il 30% delle vittime vengono investite proprio mentre attraversano sulle strisce. Per guidare , quindi, non accendere solo i l motore, ma anche la testa! E ricordati che siamo tutti pedoni.” (Piero Angela)

 

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