“Smart EQ Rally Cross”. Quando correre è un divertimento che costa poco e non inquina

Bisogna dare atto a Massimo Arduini di averci visto lungo. Il tema del giorno è ovviamente la mobilità del futuro, ovvero sarà l’elettrico il motore del domani? In attesa di rispondere a interrogativi più grandi di noi, lo staff di LPD Italia ha pensato bene di stare al passo coi tempi. La voglia di corse è sempre tanta, i costi elevati e il futuro è una incognita.

Mettendo insieme questi elementi è uscita l’idea vincente: correre con una vettura elettrica, a basso impatto ambientale, con costi contenuti e non perdere il divertimento di guida. Operazione riuscita.

L’anno scorso il trofeo Smart EQ ha avuto successo, in pista e con partecipazione di piloti (alcuni pure esperti e campioni di altre categorie). Ma nelle gare non c’è solo la pista, esistono altre categorie e qui è stato semplice abbinare ai circuiti i percorsi da Rally Cross o neve e ghiaccio.

Il problema di base è uno solo: elettrico è bello, ma da guidare come è? I puristi delle competizioni storcono il naso, ma qualcuno che ci capisce di corse (leggi Arduini e lo staff LPD) ha voluto preparare una normale vettura stradale, in questo caso la Smart, adeguandola ai sistemi di sicurezza (roll bar, estintori etc) e portarla a correre.

Il risultato finale è da sballo: divertimento allo stato pure, il motore elettrico ha tanta coppia e ripresa da far sembrare la Smart un missile come se fosse una GT costosissima! L’anno scorso è andato in scena il primo trofeo Smart EQ su pista e il successo è stato travolgente. Gare divertenti, combattute fino all’ultimo metro e tante informazioni sulla durata delle batterie, lo sviluppo di alcuni organi che su strada non si possono provare in certe condizioni. Memori del successo dello scorso anno, la LPD ha deciso di allargare le possibilità di correre con l’elettrico e ha deciso di preparare una versione per le corse Rally Cross su piste fuori strada oltre che un trofeo Neve e Ghiaccio. Per i ragazzi di 16 anni abilitati alla guida di queste vetture è un primo passo importante, sia per prendere confidenza coi nuovi sistemi di propulsione, sia perché i costi sono abbordabili.

Per il rallycross bastano 15.000 euro tutta la stagione (6 eventi), 3000 euro la gara singola, se si aggiungono anche i costi pista, diventano 19.500 € per tutta la stagione (6 eventi con doppia gara) o 3500 euro la gara singola. Oppure si può scegliere la formula danni inclusi, quindi senza franchigia, a 24.000. Nel trofeo in pista ci sono 30.000 euro di montepremi, tra gara per gara e fine campionato. I prezzi, più Iva, si intendono tutto incluso: trasporto, rialzo, meccanici, gomme, iscrizione, prove libere, tuta e assicurazione con franchigia. Per la pista c’è l’opzione dell’abbattimento della franchigia, quindi anche danni tutti inclusi, che costa 24 mila euro. Le gare sono tutte in diretta streaming su più pagine, a cominciare da quella di Smart Italia con i suoi 2,6 milioni di like. Come dire che ci si diverte, si spende poco, non si inquina e ci si abitua al futuro prossimo venturo.

IN CIRCUITO SI GUIDA COME UNA NORMALE AUTO BENZINA

Si allaccia il casco, si stringono le cinture, si mette in moto e…non succede niente. Il quadro strumenti, infatti, è là che brilla, davanti si aprono i cancelli del tracciato di Maggiora, pista che ospita eventi internazionali ed è fra le eccellenze italiane. Si cerca di armeggiare col cambio automatico, si gira la chiave ma non senti niente. Bisogna abituarsi al fatto che l’interruttore dia solo contatto e non ci sia la solita vibrazione di un motore termico. Basta infatti spostare la leva su Drive, accelerare e sentire la Smart che si muove. Si comincia con circospezione. Ovvero, prima regola: capire dove girano le curve. Seconda regola, dove sono i punti pericolosi, ovvero dove far danni contro il muro (e relativa figuraccia che fa più male non tanto per il botto quanto per il passa parola fra colleghi. Serpenti…) poi ci si prende le misure. Il motore elettrico spinge da paura, la coppia è immediata e sullo sterrato basta dare di gas per sentire la Smart che scivola, si mette di traverso ma la controlli normalmente. A questo punto la sorpresa è tanta: elettrico o benzina, si guida lo stesso. Non importa la propulsione, importante che ci sia qualcosa che spinge. E più si gira, si dà di gas, sullo sterrato si fa qualche timido traverso (sempre per la nota legge del meglio evitare errori o metterla per cappello). La carica della batteria compare sul cruscotto, leggi 90 poi 80 poi 77 per cento e capisci quanto stai consumando. L’autonomia di queste batterie è ridotta rispetto a quelle stradali per la semplice ragione che si sfrutta al massimo la potenza, ma proprio questo sfruttamento e l’utilizzo improprio fa sì che la ricerca sulla durata e sui tempi di ricarica, aprano la porta alle auto elettriche del domani. Quindi noi siamo in pista a scherzare e divertirci, invece stiamo scrivendo una piccola paginetta di storia testando uno degli esemplari elettrici da corsa che fra 10 anni verrà visto con un sorriso, proprio come facciamo noi quando guardiamo una vettura del passato e non immaginavamo affatto cosa ci avrebbe riservato il futuro. Vabbè, non stiamo a menarla oltre il dovuto, fatto sta che con la Smart elettrica versione Rally Cross si impara a guidare, perché sia in pista sia fuori, occorre una pulizia di guida notevole per non perdere tempo, una capacità di gestire l’energia a disposizione per averla al momento buono, per fare un sorpasso o per non calare il ritmo. Nel suo piccolo Smart insegna tutto questo e visti i costi, è davvero una bella soluzione intelligente. Ci siamo divertiti, abbiamo imparato qualcosa di nuovo e la risposta alla domanda: vorresti provarla ancora magari in gara? E’ un sì forte e chiaro. Magari cominciando ad abituarci a usarla anche per strada tutti i giorni… (foto Maurizio Rigato)

rigato2

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *