Toyota Mirai, versione papamobile ad idrogeno

Emissioni zero per Papa Francesco durante il suo recente viaggio apostolico in Giappone. E Toyota non si è lasciata sfuggire la ghiotta opportunità allestendo una Mirai (in giapponese significa futuro) ad idrogeno: una originale e moderna papamobile che ha girato in lungo e in largo all’interno dello stadio di baseball di Nagasaki. Si ritorna così a parlare dell’idrogeno.

Nel recente Salone di Los Angeles, nello stand Toyota aveva attirato l’attenzione la nuova generazione di Mirai. Modello che nell’ultimo Salone di Tokyo era stato presentato come concept luxury, cioè con uno stile da ammiraglia, in un’area separata caratterizzata da un bagliore blù (commercializzazione nel 2020, prezzo sui 78.600 euro in Europa). Rispetto a quella originale, dal design bizzarro ora è più filante con lunghezza di 4,89 m. La plancia sfoggia uno stile minimal, schermo da 12″3, strumentazione digitale, spazio per cinque. Nasce sulla piattaforma modulare TNGA (Prius e condivisa con Lexus). Altro progresso a livello della tecnologia a celle a combustibile con un pacco aumentato del 30% e con una autonomia di 650 km. Mirai è stata la prima auto a celle a combustibile prodotta in serie ad arrivare sul mercato a fine 2014.

Utilizza il sistema TFCS (Toyota Fuel Cell System da 155 cv ed un motore elettrico, 180 kmh la velocità massima. Il rifornimento della Mirai è semplice quanto quello di una qualsiasi auto tradizionale. Ad esclusione del fatto che il riempimento del serbatoio viene calcolato in kg invece che in litri. E in meno di 5′ l’automobilista è pronto per guidare per 500 km. La tecnologia Toyota è stata spiegata nell’evento “Focus Live 2019” svoltosi dal 21 al 24 novembre a Milano nel Museo della Scienza e della Tecnologia dove accanto ad una Mirai, Andrea Saccone, PR di Toyota Italia ha illustrato la mobilità del futuro. “Contiamo con la nuova Mirai – ha sottolineato l’ing. Yoshikazu Tanaka – di raggiungere una posizione leader verso la realizzazione di una società globale più improntata all’utilizzo dell’idrogeno. Nel 2020 produrremo in Giappone 30.000 Mirai e la fabbrica già non riesce a soddisfare gli ordini.

Le Olimpiadi di Tokyo del prossimo anno saranno un’occasione importante per dimostrare come l’idrogeno possa diventare il nuovo combustibile strategico per la mobilità. E il villaggio olimpico di Arieke sarà come una comunità basata sull’energia dell’idrogeno. Abbiamo rivisto le strategie di sviluppo in chiave elettrificazione: dai 5,5 milioni di vetture a propulsione 100% elettrica, ibrida, ibrida plug-in e fuel cell che due anni addietro i vertici del brand stimavano di raggiungere entro il 2030, alcuni mesi addietro questa timeline è stata anticipata al 2025”. Dunque non conosce crisi Toyota con l’aumento delle immatricolazioni su scala mondiale che spingono a livelli record sia gli utili che il fatturato. Fra le Top 10 nel Sol Levante in ottobre Toyota ha piazzato ben nove modelli (Corolla, Sienta, Roomy, Prius, Tank, Alphard, Aqua, Voxy e Vitz (solo un sesto posto ha rimediato la Nissan con Note). Nei primi 10 mesi 2019 Toyota ha venuto in Giappone 1.316.515 vetture con una quota del 29,49% precedendo Honda (638.499), Suzuki (593.343), Daihatsu (563.031), Nissan (497.227), Mazda (175.348), Subaru (114.228). Altri marchi scommettono anche sull’idrogeno come Audi (Q5, concept h-tron), Bmw, Ford, GM, Mercedes (Classe BF-cell), Honda (Fcx Clarity), Hyundai, Nissan (FCV), Renault, Volkswagen e Pininfarina con la super car concept H2 Speed da 503 cv.

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