Il Vice Ministro Dario Galli a #FORUMAutoMotive: “normativa bonus-malus, provvedimento forse un po’ affrettato, stiamo lavorando per migliorarlo”

Presentato anche lo studio di AlixPartners: entro il 2025 il 20% delle auto sul mercato sarà elettrico.

Le misure di eco bonus-malus sono state forse un provvedimento un po’ affrettato, con l’intento di promuovere la riduzione della CO2. Siamo intervenuti e lo stiamo facendo ulteriormente per migliorarlo.

Nel tempo l’auto elettrica avrà la sua giusta nicchia conquistando nuove quote di mercato. A livello di autonomia c’è ancora del lavoro da fare e intanto dobbiamo puntare anche su altre alimentazioni per ridurre le emissioni del nostro parco circolante.

Il problema degli inquinanti è stato parzialmente risolto dai miglioramenti compiuti in questi anni dall’industria automobilistica, per risolvere oggi il problema della CO2 dobbiamo puntare su auto che consumano meno combustibile. E’ necessario togliere dal mercato le auto più inquinanti e individuare misure per sostenere il ricambio del parco circolante, anche attraverso provvedimenti a sostegno della vendita di usato di ultima generazione”.

Lo ha detto oggi a Milano il Vice Ministro dello Sviluppo Economico – Dario Galli (a sinistra nella foto) nel corso di #FORUMAutoMotive, il movimento di opinione promosso dal giornalista Pierluigi Bonora, in occasione dell’evento tenutosi a Milano.

Nel corso della mattinata, inoltre, Dario Duse, Managing Director di AlixPartners, la società globale di consulenza aziendale, ha presentato l’analisi dal titolo “Tradizione vs Innovazione: lo scontro sui carburanti”.

Dall’analisi è emerso come anche in Italia la quota di mercato delle motorizzazioni diesel sia calata in modo sensibile, particolarmente nei primi mesi del 2019, prevalentemente a vantaggio dei motori a benzina. Nel futuro ibridi plug-in e veicoli elettrici potranno rappresentare una valida alternativa, ma oggi hanno ancora una quota marginale sul mercato italiano.

Duse ha evidenziato come il calo delle vendite dei veicoli diesel comporti un ulteriore aumento del gap rispetto agli obiettivi di riduzione di CO2: questi saranno ancora più difficili da raggiungere per i produttori di auto, dal momento che i motori diesel (strutturalmente più efficienti dei benzina) emettono meno CO2 a parità di caratteristiche. Il calo del Diesel che è avvenuto a livello europeo, unito alla ancora limitata quota di vetture elettrificate (ibride plug-in ed elettriche) e al continuo spostamento del mix verso veicoli con maggiore massa e resistenza aerodinamica, ha già mostrato i suoi effetti: sia nel 2017 che – in misura ancora maggiore – nel 2018 le emissioni medie delle flotte europee hanno registrato un livello di CO2 medio in aumento rispetto all’anno precedente. Dall’attuale media di 119 g di CO2 per chilometro, la media dovrebbe scendere entro il 2021 a 95 g di CO2 per chilometro.

Quali quindi le opzioni possibili per i costruttori di auto? 

Secondo AlixPartners, entro il 2025 BEV e PHEV saranno almeno il 20% delle vendite EU. Nonostante infatti il costo unitario di un veicolo elettrico e plug-in sia ancora di gran lunga maggiore rispetto ad altre tecnologie disponibili (48V e ibridizzazione “leggera”), i veicoli elettrici e ibridi plug-in rappresentano l’alternativa complessivamente più economica per ridurre le emissioni medie della flotta.

La situazione attuale dell’industria è molto difficile: oltre agli investimenti richiesti per rispondere alle sfide poste dal C.A.S.E. (connected, autonomous, shared e electrified), i limiti emissivi imposti sono significativamente inferiori a quelli attuali e le procedure di omologazione più stringenti, e il diesel ormai è in declino. Ciò costringe i costruttori sia a rilanciare soluzioni alternative per migliorare i livelli medi di emissione delle vetture vendute, come ad esempio il gas metano e il GPL, sia a investire in modo assai rilevante sull’elettrificazione, che presenta ancora margini di incertezza tecnologica ed economica”, spiega Dario Duse, Managing Director AlixPartners ed esperto di automotive. “Fondamentalmente, lo spostamento dal motore a combustione interna tradizionale verso alimentazioni alternative è ormai irreversibile. E l’elettrificazione, accelerata dai limiti emissivi, rappresenta  la soluzione meno onerosa per ridurre i livelli di emissione di CO2”.

 

 

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