Vista nel retrovisore, l’auto che mi attizza di più è la Maserati Ghibli

Al volante macino decine di migliaia di chilometri. Lo faccio da una vita e in 52 anni di patente ho sicuramente passato il traguardo dei due milioni. Tanta autostrada sotto le mie ruote con un mondo diviso in due, quello che mi sta davanti e quello che percepisco nello specchietto retrovisore dentro l’abitacolo.

Nel tempo ho memorizzato i frontali delle auto fissandoli in due album, quelli anonimi e quelli che mi hanno entusiasmato.

Ovviamente i primi sono molto di più dei secondi ed è normale che sia così perché le svolte stilistiche che reggono nel tempo sono rare. Ovviamente il doppio rene della BMW lo vedi subito, così come la forma rinnovata nel tempo ma sempre fedele all’originale delle Porsche 911 s’intuisce alla prima occhiata. Lo specchietto in questo non fa sconti: il tempo di osservazione è sempre velocissimo e fa subito da spartiacque. Non per niente la genialità di Walter De Silva allorché s’inventò il single frame dell’Audi resta una pietra miliare perché improvvisamente una marca passò dall’essere impersonale per diventare improvvisamente chiara, una valenza che ne ha cambiato il destino.

Ma al di là di tutto c’è poi il messaggio che passa dall’immagine riflessa direttamente al cuore quando sopraggiunge qualcosa che appare entusiasmante per chi sta al volante. Ed è una sensazione che cambia da guidatore a guidatore perché i gusti, vivaddio, restano gusti.

Così adesso ho capito che il frontale che mi emoziona di più, quando lo vedo ingrandirsi nel mio specchietto per confondersi con il mio immaginario, è quello della Maserati Ghibli, ma perché no, anche quello della Quattroporte. Ovviamente non ho una spiegazione precisa, ma è una cosa mi apparsa chiara nei giorni scorsi mentre percorrevo la A1 per raggiungere Milano.

Magari per voi non sarà così. Ed è il bello del nostro mondo dove c’è spazio per tutti in base alle singole sensazioni, e non è neppure detto che qualcuno ci faccia caso o ci abbia mai pensato. Ma io mi sono convinto della mia scelta anche se ho realizzato la cosa soltanto adesso. E sono curioso di sapere il vostro parere, se mai ce l’avete. Ma non parliamo di bellezza o meno di una vettura rispetto a un’altra, di una marca rispetto a un’altra, ma soltanto dell’impatto visivo nel retrovisore che è una cosa ben diversa. Dai, dite la vostra.(quattroruote.it)

3 commenti
  1. Filippo
    Filippo dice:

    Vero, quello della Ghibli è veramente bello. Ora con i led molte Case possono caratterizzare il frontale delle vetture in modo più deciso. Sotto questo aspetto mi è sempre piaciuto anche quello BMW, anche per i quattro fari “sottolineati” dai cerchi luminosi.

  2. Matteo G.
    Matteo G. dice:

    Caro Carlo, come darle torto! La Ghibli ha un’aggressività pazzesca, attizzerebbe anche me (assieme alla Giulia) guardando lo specchietto retrovisore!

  3. Gian Marco Barzan
    Gian Marco Barzan dice:

    Il frontale della Maserati Ghibli è davvero bellissimo, come l’intera auto del resto, e ha un mix tra aggressività ed eleganza da togliere il fiato.

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