In barca a vela alla Women’s Sailing Cup con la passione per i motori

Per chi è abituato a viaggiare per mare su barche a vela, con una propulsione alimentata esclusivamente dal vento, sembrerebbe quasi una contraddizione, eppure non lo è. Per Lucia Pozzo, navigatrice e skipper torinese classe 1961,  molto conosciuta nel mondo della nautica per essere, fino a qualche tempo fa, l’unica donna a comandare in un ambito interamente dominato dagli uomini, – attualmente ha all’attivo quindici traversate dell’Atlantico e un paio di oceani Pacifici, i veicoli a motore, soprattutto quelli un po’ più datati non hanno segreti.

Sarà la sua indole da donna sportiva che, sin dall’età di quattro anni, si è cimentata negli sport più disparati (sci alpinismo, arrampicata, trekking, equitazione e scherma) riportando notevoli risultati agonistici. Sarà che, pur amando molto di più la vita all’aria aperta rispetto ai banchi di scuola, si è laureata a pieni voti in Architettura presso il Politecnico di Torino con una tesi sperimentale di indirizzo decisamente navale. Lucia , che si è specializzata poi nella sua vera passione, il restauro e la ricostruzione statica di imbarcazioni d’epoca a vela, costruite in legno, ha sempre avuto a che fare con le automobili, avendo un debole più per i furgoni, vista la quantità di materiali che ha sempre dovuto trasportare. “ Da sempre , mi sono affezionata molto ai mezzi di trasporto che avevo a disposizione – dice – tanto che ho avuto un Ford Transit per oltre 20 anni. Capacità di carico elevata per tutte le mie attività, ma certamente non molto comodo da parcheggiare”.

Non ha mai pensato di acquistare auto di lusso, anche  se verso la fine degli anni Ottanta la sua barca viaggiava con una bella scritta “ Saab “ sul fianco. “ Non c’erano molti soldi per comprare un’automobile, ma non era facile girare per Torino con un furgone “. Così, nel parco circolante di Lucia è comparsa una Mini Clubman di prima generazione, che utilizzava anche per trasportare la sua barca, un “Laser” con una buona parte di essa ben più lunga della vettura stessa.

Ma per una donna laureata al Politecnico, che si è immersa nei polverosi archivi dei più prestigiosi cantieri navali del mondo per imparare le antiche tecniche della carpenteria navale, la sua vera passione in ambito automotive sono i motori.

“ Ho sempre avuto a che fare con i propulsori- dice – soprattutto con quei fantastici motori Diesel delle barche, in cui mi sono trovata spesso a mettere le mani. Motori semplici, in cui era facile intervenire , quando l’elettronica non era ancora intervenuta a complicare la situazione. Quante volte ho cambiato filtri e pulito iniettori ! E quante volte , in mezzo al mare con onde alte 10 metri, abbiamo fatto rifornimento versando taniche di gasolio nel serbatoio e abbiamo ispezionato tutto l’impianto elettrico, per verificare che fosse tutto in ordine , visti i consumi elettrici importanti.”

Più marinaio che architetto, nel 1985 ha radunato il primo equipaggio italiano composto da tutte donne, alcune senza specifiche competenze nautiche, su di una barca da regata che battezza con il nome “Delfino Rosa”.Come skipper e timoniere della barca ha ottenuto immediatamente numerose vittorie, aggiudicandosi la regata “Cinquecento per due”, la “Giraglia”, la “Coppa Italia”, conquistando un secondo posto alla “Rimini Corfù Rimini” e ottimi piazzamenti in altre regate internazionali e campionati italiani.

Unico comandante donna in un ambiente prettamente maschile, nel corso degli anni  ha guidato imbarcazioni a vela dai venti ai quarantacinque metri, partecipando anche a prestigiosi raduni nazionali e internazionali per imbarcazioni d’epoca. Ha compiuto due volte il giro del mondo, navigando in equipaggio e in solitario, partecipando a regate oceaniche con equipaggi cosmopoliti.

Nei momenti liberi, ama scrivere le sue avventure di mare e condirle con umorismo, raccolte in diversi libri pubblicati e quando non naviga, vive con la famiglia e i suoi animali in cima ad una montagna nelle Valli di Lanzo, in provincia di Torino, in una baita dell’Ottocento ristrutturata, dove disegna, realizza e scolpisce originali mobili di design.

E anche per questo, oltre ai furgoni che hanno fatto la storia della sua vita da automobilista, lassù invece viaggia a bordo di un bel fuoristrada “ duro e puro” , in grado di affrontare tutte le difficili condizioni stradali, tipiche di un paesino di montagna.

Lucia Pozzo, insieme a tante altre donne, sarà protagonista dal 22 al 24 marzo della Women’s Sailing Cup per AIRC, la regata in rosa, giunta alla sua IV edizione, che si svolge ogni anno a Chiavari per raccogliere fondi per AIRC e promuovere la vela femminile come corretto stile di vita. Una tre giorni al Porto Turistico di eventi e manifestazioni che oltre alle regate, offrirà  azioni eco-friendly, fitness, mercato dell’artigianato e alimentare, talent show in cucina e tanto altro ancora con lo scopo di raccogliere fondi per AIRC ((Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro). Il progetto Women’s Sailing Cup & Academy per AIRC nasce nel 2015 da una idea della campionessa di vela Anne-Soizic Bertin e della communication manager Ivana Quattrini per sensibilizzare le persone sul tema della prevenzione, sostegno alla ricerca scientifica e sull’importanza di fare sport come medicina preventiva e riabilitativa.

pignatamarzo19

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