Contro il “colpo di sonno” c’è Driver Condition Monitor

Secondo le statistiche, il colpo di sonno alla guida in auto incide nel 25% degli incidenti.

A evidenziare questo dato è stato uno studio realizzato in Inghilterra dove si è appreso che un conducente su otto ha ammesso di essersi addormentato al volante della propria auto o del camion o del taxi.

Per prevenire gli incidenti dovuti al colpo di sonno, Jaguar, ultima in ordine di tempo, ha sviluppato un sistema in grado di rilevare i segnali di sonnolenza e di avvertire tempestivamente chi guida. Questa tecnologia si chiama Driver Condition Monitor ed è disponibile di serie sulla E-PACE (sul quadro strumenti viene visualizzata l’icona di una tazza di caffè associato ad un avvertimento sonoro) e sugli altri modelli della gamma. Il sistema riceve e passa al setaccio un numero elevato di input che arrivano da chi siede al volante. Se si nota un affaticamento viene avvisato il driver consigliando una immediata sosta. Dati che arrivano dall’ “Electronic Power Assisted Steering” e dai pedali della vettura.

Intervengono subito gli algoritmi in grado di determinare con precisione il livello di stanchezza del driver. Tra le dotazioni di serie sulla gamma Jaguar spiccano anche l’Automated Emergency Braking, il Lane Keep Assist, il Cruise Control con SpeedLimiter, l’assistenza al parcheggio anteriore e posteriore e la telecamera posteriore.

Questo sport utility compatto con le linee di un coupè è lungo 4.395 m, largo 1.900 m ed alto 1.649 m. Motore 2 litri benzina e 2 litri diesel, potenze da 150 a 300 cv, tetto velocistico da 193 a 240 kmh, cambio a 6 rapporti manuale ed automatico a 9 rapporti. Vanta le cinque stelle nei test di Euro NCAP ottenendo punteggi elevati in tutte le categorie poichè offre una protezione eccellente per adulti (colpo di sonno compreso), bambini e pedoni. La E-PACE parte da 38.450 euro, poi in listino altre versioni fino alla E-PACE HSE da 56.800 euro.

Anche gli assistenti digitali come il Bmw Intelligent Personal Assistant raccolgono consensi. Basta dire “Ciao Bmw, sono stanco!” e subito si attiva il programma di rivitalizzazione, che cerca di contrastare la stanchezza modificando la  temperatura, con effetti luminosi e musica. Volkswagen sin dal 2017 ha introdotto sulla sua ammiraglia Arteon una tecnologia Emergency Assist 2.0 per combattere i colpi di sonno. Prima l’auto prova a svegliarti, se non ci riesce accosta da sola in guida autonoma. Mercedes ha realizzato l’Attention Assist che tiene conto di numerosi indicatori del livello di attenzione di chi guida per decidere quando è il momento di intervenire. Ed ancora il Blind Spot Assist, sistema che controlla l’angolo cieco. Bosch ha evidenziato che i componenti chiave per il funzionamento del sistema di rilevazione dell’affaticamento del guidatore sono in particolare i sensori dell’angolo di sterzata.

C’è poi l’applicazione “iCoyote” che analizza i dati dinamici dell’auto e previene gli incidenti stradali causati dai colpi di sonno preceduti da una sensazione di palpebre più pesanti, dai riflessi che rallentano a dismisura e dalla testa che tende a reclinarsi.

In commercio si trovano diversi rilevatori di stanchezza come ad esempio l’allarme “Anti colpo di sonno” realizzato dall’azienda Spiare.com (il cui responsabile è Francesco Polimeni): pesa 12 grammi dispone di un auricolare che si indossa dietro l’orecchio (o lo si fissa con una clip all’astina dell’occhiale) ed emette un segnale acustico di allarme. E’ alimentato con una batteria LR 44 e costa 28,90 euro, acquistabile on-line. Un allarme acustico indicato per camionisti, tassisti e per quanti trascorrono molte ore al volante della propria auto. Ed ancora in commercio ci sono il bracciale, in grado di emettere un suono fastidioso e un flash tramite applicazione dello smartphone e il riflessometro. Nel caso in cui i segnali emessi non dovessero sortire gli effetti desiderati, parte un sms automatico a quattro numeri telefonici preimpostati. Da quel momento familiari ed amici sanno che il guidatore è in pericolo e lo possono contattare per sincerarsi delle sue condizioni. Da ricordare anche il dispositivo Advicy Drive brevettato dall’ing. Vincenzo Ferrari, ingegnere elettronico di Bergamo. Ed altri ancora.

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