Il fattore “C” è nel DNA dell’Alfa Romeo

I modelli contrassegnati da questa lettera sempre hanno svolto un ruolo faro nella produzione di serie e di prototipi

Al centro del piano Alfa ci sarà la 4C, “un concentrato di tecnologia”, come ha evidenziato, nei giorni scorsi al Salone di Ginevra, Fabrizio Curci, neo capo del marchio per l’area Emea. Ma nella storia del Biscione il fattore “C” ha svolto sempre un ruolo faro nella produzione di modelli di serie e di prototipi. Una “lettera” molto declinata dal marchio. Sin dal 1927 quando Alfa entrò nel settore delle cilindrate medio basse con la 6C 1500 progettata da Vittorio Jano e presentata nelle esposizioni internazionali di Parigi e Londra. Ne furono prodotte 862 unità fra Berlina e Torpedo. Costavano fra 45.000 e 65.000 delle vecchie lire. L’anno successivo nella versione Sport vinse con Costantino Magistri nel 4° Giro di Sicilia ma c’erano anche le varianti realizzate dai carrozzieri Zagato, Castagna, Stabilimenti Farina e Touring. Poi una spider 6C con Campari-Ramponi s’affermò nella Mille Miglia nel 1928.

In scena entrò poi la 8C 2300 realizzata in 188 unità seguita successivamente dalla 6C 1900 Gran Turismo e della 6C 2300 Turismo con un disegno nato dalla collaborazione fra Alfa e Castagna, modello che fu svelato al Salone di Milano nel ’34 e prodotto in 225 esemplari. Ed ancora la 6C 2300 “Pescara” allestita in tre unità per i piloti ufficiali che parteciparono alle gare di durata come la 24 Ore di Pescara-Targa Abruzzo. Nel ’35 tre prototipi della 4C 1500 con motori monoalbero e bialbero. La 8C 2900 B si rivelò come un modello di prestigio (passo corto e lungo) ma c’era anche la 8C 2900 A. Dal ’39 al ’51 tornò di moda la 6C 2500 con ulteriore aumento della cilindrata fino al limite di 3,5 litri da 87 cv. Versioni a 5-6 e 7 posti furono firmate da Boneschi e da Farina. Nel ’49 fu definita un capolavoro la 6C 2500 battezzata “Villa d’Este” ( a riguardo una 6C 2500 SS fece vincere il Concorso di Eleganza-Coppa d’oro Villa d’Este 2001 a Corrado Lopresto).

La 6C 2500 Coloniale venne studiata per l’impiego militare in Etiopia, per esperimenti sulla carburazione ad alta quota e sull’adattabilità a terreni accidentati, ma anche in Russia. Nell’elenco anche una 6C Gazzella, la Sport Freccia d’Oro e la 6C che partecipò alla Tobruk-Tripoli nel ’39, la 6C 3000 CM (competizione Maggiorata) nel ‘52. E ci fu anche una C52 Disco Volante. Il logo 6C fu utilizzato anche su un unico prototipo Alfasud, la Sprint 6C nell’82, realizzata dall’Autodelta con 158 cv.

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