La Compagnia dell’Automobile

L’Ospite di Autologia, Marcello Pirovano, giornalista, direttore di Japan Car Magazine, Europe Car Magazine, MotorPad TV e Motorpad.It

“… ma il Papa di quante divisioni dispone?” È la brutale quanto realistica domanda che un Pontefice (Pio XI) si sentì indirettamente fare dal dittatore di turno (Stalin) invitato a moderare la sua aggressività. Maleducato e tracotante fin che si vuole, il nostro poneva, in definitiva, un rapporto di forze e riaffermava il principio che per contare bisogna concretamente disporre di un peso rappresentativo reale.

Un concetto che – evidentemente senza voler imitare Baffone – è alla base del programma della Compagnia dell’Automobile, gruppo di giornalisti del settore costituitosi a suo tempo per “dare una mano” a risolvere i problemi del settore Automotive e salvaguardare i valori sociali, economici, di passione e di libertà che l’auto rappresenta.

Ottima e utile intenzione, ma non sufficiente per incidere come si vorrebbe se non supportata da una seria e più vasta organizzazione. Da qui la decisione di dare vita alla Compagnia dell’Automobile aperta ai 36 milioni circa di cittadini/automobilisti che con e per l’auto vivono e lavorano contribuendo in modo sostanziale e irrinunciabile all’economia ed allo sviluppo del paese.

Contiamoci, dunque, per contare.

E impegniamoci con la forza dei numeri che possiamo mettere in campo a risolvere problemi reali quali la sicurezza, la salvaguardia ambientale, l’educazione stradale.

Ma anche a incidere sui costi di acquisto e su quelli di gestione dell’auto; a combattere l’atteggiamento “negativo a prescindere” e ideologico che penalizza l’auto ed il suo uso da parte di troppe Amministrazioni centrali e locali; a far loro passare l’abitudine di considerare l’automobilista il comodo bancomat cui ricorrere ad ogni spirare di vento contrario o per sanare i bilanci.

Sono pronte, su ciascuno di questi argomenti, proposte e iniziative specifiche di non complicata applicazione e sicura efficacia che presto renderemo pubbliche. Se, come è nelle premesse, avranno il supporto di molte donne e uomini al volante, il successo non potrà mancare.

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