La “mobilità” secondo Fulvio Marcello Zendrini

Comunicazione e marketing. Questo il lavoro di Fulvio Marcello Zendrini. Triestino, laureato presso l’Università di Verona in Economia e Commercio (master alla Columbia University di New York e alla Bocconi in Marketing Communication), ha percorso tutte le tappe di una brillante carriera nel mondo della comunicazione aziendale.

Partito dall’agenzia Armando Testa dove ha diretto la gestione dei clienti internazionali fino al 1989, ha continuato con ruoli di vertice nei settori della comunicazione di grandi aziende (tra le quali Piaggio).

Oggi è consulente di comunicazione e marketing aziendale, con specializzazione nel cibo. Appassionato di arte, letteratura, cibo e musica, Zendrini è a anche presidente dell’Associazione “Le cose cambiano”, che lotta contro il bullismo omofobico.

Una persona così che vissuto può aver avuto con le auto? Ecco cosa dice: “Un rapporto molto buono. Un’automobile, come il mio lavoro nella comunicazione, ti mette in contatto con idee e percorsi nuovi, trasportandoti verso nuove destinazioni e traguardi. Ricordo ancora la mia priva vettura, una Fiat Ritmo”.

Un percorso automobilistico che ora l’ha condotto a prendere una Toyota C-HR  in full lease, che descrive come “un’auto non troppo grande, molto affidabile e soprattutto ibrida. Ma su tutto: non è di proprietà ma in affitto! I marchi giapponesi non sono una novità nella sua vita, perché “essendo stato direttore della comunicazione di Honda Automobili, il mio viaggio in auto forse più interessante è stato durante una presentazione ai giornalisti, sul monte Fuji, in Giappone. Quello più entusiasmante… un São Paulo / circuito e ritorno. Guidava un nostro pilota: si chiamava Ayrton Senna”.

Una personalità così poliedrica con molti interessi, come descrive la sua vettura ideale e cosa lo colpisce per primo? Anche in questo caso le idee sono chiare: “Le linee esterne, il design, ma anche prestazioni e attenzione all’ambiente. Ho molte auto ideali”. La sua concezione dell’automobile e del sul futuro? Per lui “non si può parlare di ‘mercato dell’automobile’. Il termine è vecchio e sorpassato. E’ più corretto affermare che c’è un mercato della mobilità del futuro , individuale e collettivo: soluzioni di trasporto collettive dovranno infatti sopperire al sempre minor spazio per una mobilità individuale, che sarà più elitaria, riservata a pochi e cara. Saranno altri mezzi, domani, a affiancarsi sempre più all’offerta automobilistica… un po’ quello che fece alla fine degli anni ‘50 la Vespa , quando affiancò l’automobile quale mezzo di mobilità di massa”.

La domanda finale non può che essere sulla strada preferita, ma essendo di casa Camogli la risposta è facile: “Beh… l’ Aurelia ! Siete mai saliti da Camogli alla Ruta, discesi verso Santa Margherita e Portofino e poi via verso Rapallo, Chiavari e Sestri ? Provare per credere !” Curiosità: si dirige spesso nella stessa direzione via mare, utilizzando spesso il suo gozzo.

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