La riscossa del Gruppo Volkswagen

Il Gruppo Volkswagen, sempre sbattuto in prima pagina per il dieselgate, esce dalle disavventure con una serie di buone notizie commerciali, viaggiando a piene vele.
Il colosso di Wolfsburg non solo è tornato in utile con una trimestrale positiva, ma ha realizzato ricavi stabili e promettenti nei nove mesi dell’anno. L’utile netto è stato di 2,28 miliardi di euro rispetto alla perdita di 1,73 miliardi dello stesso periodo di un anno fa, quando si erano fatti sentire pesantemente gli accantonamenti legati al dieselgate. Inoltre da luglio a settembre, positivi anche i profitti operativi (cresciuti a 3,31 miliardi di euro, trend migliore rispetto alle stime dei più importanti analisti).
Ma non è tutto: il volume d’affari ha registrato un incremento intorno al 6,6% a quasi 52 miliardi di euro. Sempre nel corso del terzo trimestre, il Gruppo VW ha accantonato altri 400 milioni di euro per le conseguenze dello scandalo portando il totale a 18,1 miliardi di euro. Nei primi nove mesi, l’utile netto è aumentato di circa il 47,9% a 5,915 miliardi di Euro, i profitti operativi sono più che raddoppiati a 8,647 miliardi e i ricavi sono rimasti in linea con il periodo gennaio-settembre 2015 a 159,932 miliardi di euro.
Da considerare buono anche l’andamento vendite a livello globale con una crescita del 2,4% per un totale di 7,609 milioni di unità. La liquidità netta della divisione Automotive è sempre solida con 31,1 miliardi di euro. Nei primi otto mesi 2016 Volkswagen figura al secondo posto nelle vendite globali con 4.255.735, preceduta dalla leader Toyota con 5.520.826 esemplari, terza Ford (4.079.528).
In base ai dati resi noti da Jato Dynamics, la Volkswagen Golf continua a dominare la classifica delle auto più vendute in Europa. Il modello tedesco, che a breve si arricchirà del debutto della nuova generazione (per la cronaca, il sottoscritto, è l’unico giornalista italiano ad essere stato presente a tutte le presentazioni del modello, come evidenziato dall’ufficio stampa del Gruppo di Wolfsburg), sta registrando volumi in flessione e ha perduto terreno sia a settembre che nei nove mesi, ma il suo vantaggio sulle più dirette inseguitrici è sempre eloquente. Nel singolo mese di settembre ha preceduto nell’ordine Ford Fiesta e VW Polo, mentre da gennaio precede Polo e Renault Clio. Scendendo nei dettagli dei volumi di vendita dei singoli brand, da inizio anno Volkswagen ha leggermente perduto terreno a 3,2 milioni di vetture, bene Audi, Skoda, Seat e Porsche che hanno toccato rispettivamente 1,2 milioni, 606 mila, 400 mila e 177 mila unità. Buone notizie per Tiguan premiata nell’edizione 2017 del German Design Council ha annunciato, recentemente, i vincitori dell’edizione 2017 del German Design Award come la migliore nella categoria “Transportation”. E’ il quinto riconoscimento internazionale 2016 per il Suv, in particolare proprio per lo stile che è frut-
to del team guidato da Klaus Bischoff. Audi, nei primi nove mesi, ha realizzato profitti prima delle tasse di 2,839 miliardi di euro e utili dopo le tasse di 2,158 miliardi, mentre i profitti operativi sono scesi da 4,024 a 3,033 miliardi a causa di fattori speciali con ritorno operativo sulle vendite al 6,9%. Gli utili operativi si sono attestati a 3,917 miliardi di euro e il ritorno operativo sulle vendite all’8,9%. Da gennaio a settembre, Audi ha venduto globalmente 1.408.783 unità, il 4,5% in più, mentre i ricavi sono aumentati a 44,017 miliardi. Fatturato in leggera crescita nel terzo trimestre a 13,883 miliardi. Porsche ha annunciato un risultato operativo in crescita del 12% a 2,9 miliardi di euro con un margine di profitto operativo del 17,4%. Ottimo l’andamento delle vendite a livello globale, salite del 3% per un totale di 178.314 unità. In crescita anche il numero della forza lavoro (ora a quota 27.000 dipendenti).
Buona la nuova era di Skoda e Seat.
Al Salone di Parigi queste le novità del Gruppo VW: Audi A5 Sportback, Q2, Q5 Mk2, RS3 Saloon, Porsche Panamera Mk2 e a livello di concet Seat Ateca X-Perience e VW I.D. electric car. Il futuro crossover Seat si chiamerà Arona, lo ha annunciato il presidente Luca De Meo.
Da evidenziare che il Gruppo non cederà alcun marchio e non varerà un incremento di capitale per supportare gli ingenti costi legati al dieselgate (circa 17,7 miliardi di euro) come ha rivelato alla Boersen Zeitung, Hans Dieter Potsch, membro del Consiglio di Sorveglianza.

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