L’auto a metano, una vita da mediano

L’auto a metano è in panne. Nel senso che a ottobre le vendite in Italia hanno registrato un crollo inaspettato: -62,7/%. Doveva essere il momento del decollo, approfittando del crollo delle vendite di auto a gasolio (-27%). E invece…

Vendite di auto ‘alla spina’ alla pari col metano

Anche in un momento in cui gli automobilisti si orientano verso veicoli più sostenibili, il metano gioca di nuovo il ruolo della Cenerentola. E ad ottobre è successa un’altra cosa importante: le vendite di auto che si ricaricano con la spina, tra ibride plug in ed elettriche pure, ha ormai eguagliato il metano. In tutto 1.035 immatricolazioni per le prime, 1.189 per il metano.  Se il trend è questo, il sorpasso avviene entro fine anno. Ed è un sorpasso clamoroso, perché tutti gli osservatori ritenevano che il gas fosse l’alternativa più credibile al diesel, ormai in caduta libera. Soprattutto per chi fa molta strada e ha bisogno di un carburante conveniente e più ecologico del gasolio, con autonomie decisamente superiori rispetto all’elettrico. E allora perché questo crollo clamoroso per il secondo mese di fila? Le ragioni sono tante. E servono da monito anche per chi, come noi, crede che il futuro prossimo sia in elettrico.

Troppa incertezza, il consumatore lo sente

Anzitutto manca il prodotto. La Fiat, che nei decenni passati aveva investito moltissimo sul metano, sembra avere perso interesse e non ha più insistito lanciando prodotti nuovi. Ci ha creduto invece il gruppo Volkswagen-Audi, che però è rimasta spiazzata dal successo che le auto a gas stanno incontrando in Germania, mercato in cui la ritirata del diesel è ancora più precipitosa. Restando così a corto di prodotto, con tempi di consegna molto lunghi. E poi c’è il problema dei problemi: nonostante i tanti buoni propositi, la rete di distributori è sempre carente e concentrata soprattutto in alcune regioni. Il consumatore non è stupido: sente che il mondo sta andando da un altra parte, verso l’elettrico. Vede tanti nuovi modelli con la spina in arrivo, sente parlare di enormi investimenti tutti concentrati in questa direzione.

L’insegnamento per l’elettrico

Tutto questo non fa che rimarcare un concetto: non si può più pensare di privilegiare soluzioni locali, che valgano per pochi mercati. L’auto, ormai, è un fenomeno globale. Chi deve investire in impianti di rifornimento, e questo vale anche per l’elettrico, deve poter contare su grandi numeri e prospettive di lungo termine. C’è bisogno di stabilità, di chiarezza assoluta. In caso contrario l’automobilista non si fida. Sul metano ci sono stati troppi stop-and-go, da parte dell’industria e da parte dei regolatori. E i numeri oggi lo dimostrano. L’elettrico deve dimostrarsi affidabile: mantenere le promesse, quando parla di reti ricarica più capillari. E offrire finalmente una gamma di prodotti sempre più completa, soprattutto tra le attesissime citycar. (vailettrico.it)

1 commento
  1. Mauro
    Mauro dice:

    Io ne ho una a metano ed una alla spina, una di 19 e l’altra di 20 anni.
    Abito in Romagna quindi una zona ben fornita di distributori di metano e poco di colonnine.
    La prossima se posso sarà elettrica.

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