Quattroruote compie 60 anni e l’automobile 130, ma che futuro avrà?

Quattroruote compie sessant’anni e invece di guardarsi soltanto alle spalle, guarda avanti.
Il mensile della Domus di Giovanna Mazzocchi, editrice e pilota di aerei, festeggia con un numero speciale che ci racconta gli ultimi 60 anni dell’auto e ci proietta nei prossimi 40.
Che auto guideremo nel 2056? È proprio la parte dedicata all’immaginazione del futuro che mi sembra valga un approfondimento perché interessa davvero a tutti anche a quei pochi frequentatori di questo blog che non hanno mai preso in mano uno dei 725 numeri pubblicati da Quattroruote dal febbraio 1956 a oggi.
Il primo numero del febbraio 1956 costava 300 lire e aveva la Giulietta in copertina (la stessa che si vede nella cover dello speciale). Oggi Quattroruote costa 5 euro ed in Italia rappresenta una vera e propria bibbia dell’automobilistica grazie al rigore dei suoi test, effettuati su una pista prova privata.
Ma quello che può interessarvi è più che altro lo sguardo sul futuro che arriva dalle pagine dirette da Gianluca Pellegrini. Un  bambino che oggi ha 10 anni tra 40 anni che macchine potrà guidare? Probabilmente non guiderà nessuna macchina, perché il futuro è delle auto che viaggiano da sole.  Auto iper connesse, a guida autonoma, a propulsione ecologia, a emissioni zero (o quasi).
Ma saranno davvero solo così le auto del futuro? Quattroruote lo chiede a chi disegna le auto di oggi. Ed ecco le risposte che ci interessano. Filippo Perini, responsabile dello stile in Lamborghini: “credo che l’auto sportiva ci sarà sempre, così come il piacere della guida, anzi avranno spazi nuovi e saranno più valorizzati di quanto non avvenga oggi”. Ercole Spada, titolare dello studio Spada Concept: “In futuro vedo una maggior specializzazione delle funzioni, per esempio per le auto pubbliche: taxi progettato ad hoc, alcuni per una sola persona, la modalità d’uso più frequente…”. Chris Bangle, ex numero 1 di Bmw mette addirittura in dubbio il futuro del car design. Flavio Manzoni, responsabile dello stile in Ferrari, chiede aiuto alla cultura per approcciare i progetti futuri.
Il 29 gennaio l’auto ha compiuto 130 anni. Era il 29 gennaio del 1886 quando l’ingegner Benz brevettò la Patent Motorwagen, quella che viene definita la madre di tutte le automobili. Poco più di un triciclo, mosso da un motore monocilindrico a 4 tempi da 577 cc e 3/4 cv di potenza. raggiungeva i 16 chilometri orari, ma doveva essere seguito  a piedi per effettuare un rifornimento volante…
In 130 anni l’automobile è diventata un’altra cosa.
Ma già tra 20 anni potremmo doverci abituare a qualcosa di ancora più diverso. Come ha detto Mary Barra, numero uno di Gm al Forum di Davos, nei prossimi 10 anni l’auto evolverà molto di più di quanto non abbia fatto negli ultimi 50 anni. (da Motori Top Speed de La gazzetta dello sport)

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