“Question time” al Salone di Ginevra con un Marchionne pimpante

In un’edizione del salone di Ginevra in cui le novità Fiat Chrysler Automobiles si contano sulla punta delle dita di una mano e riguardano soltanto serie speciali (la 500 Vintage ‘57, la Panda K-Way, la Ypsilon 30th Anniversary, i nuovi motori 1.4 Multiair su 500X e Renegade) a concentrare l’attenzione dei media è sicuramente l’incontro con la stampa che Sergio Marchionne – amministratore delegato del Gruppo – ha tenuto nella prima giornata dedicata alla stampa.

Il giorno dopo l’annuncio degli ottimi risultati di vendita ottenuti a febbraio in Italia con cinque vetture nelle prime cinque posizioni delle auto più vendute nel nostro Paese (Panda, 500L, Ypsilon, Punto e 500) e una crescita percentuale che non si vedeva da marzo 2010, sono stati numerosi i temi trattati da Marchionne, con un fuoco di fila di domande da parte dei giornalisti che hanno spaziato dalle tematiche economico-finanziarie al prodotto, dalla Formula 1 ai contatti con i costruttori concorrenti, al mercato. Proprio a proposito del futuro andamento del mercato europeo “le vendite di Fiat Chrysler Automobiles – ha affermato Marchionne – dovrebbero aumentare di circa lo 0,5% nel 2015, fino a un massimo di +1%. E probabilmente non si tornerà mai ai livelli di vendite pre-crisi”.

In merito ai possibili consolidamenti nell’industria dell’auto, Marchionne ha spiegato che “parlo continuamente con Martin Winterkorn (CEO di Volkswagen), sono disposto a collaborare con loro, sono molto bravi. Come partner ideale per certi versi vedo anche Mercedes. È un discorso primitivo, preistorico parlare di chi compra chi, l’obiettivo è creare valore”.

Il CEO di FCA ha anche affermato che non è preoccupato dall’ingresso di Apple nel settore dell’auto, così come sta lavorando a identificare il suo successore, in vista del ‘ritiro’ già da tempo annunciato e più volte procrastinato. “Uno dei miei compiti e dei miei obblighi – ha detto Marchionne – è creare le condizioni per far nascere il mio successore all’interno dell’azienda, e ci sto lavorando da parecchio tempo. Credo che le aziende che non operano così possano avere problemi, FCA lo ha vissuto sulla propria pelle in passato. Certo, non me ne vado domani, ma lo sviluppo industriale del Gruppo e la crescita dei leader di questa azienda sono i miei obiettivi”.

In merito alla Ferrari, Marchionne ha detto: “Non facciamo confusione, la Ferrari continuerà a produrre vetture in Italia e continuerà a pagare le tasse in Italia. Un’eventuale holding in Olanda servirà solo a favorire la quotazione e non c’entra niente con l’operatività o il fisco. Detto questo, stiamo discutendo e non abbiamo preso alcuna decisione”. E ha proseguito che “la vettura di Formula 1 c’è, torneremo a vincere nel 2018, ma cercheremo di farlo anche prima”.

A una domanda sulla nuova Jeep, Marchionne ha ribadito che “la Renegade brasiliana non è destinata al mercato nordamericano, quelle che saranno vendute negli Usa verranno prodotte a Melfi, non ci sono alternative. La richiesta è già alta, ma le auto prodotte non bastano, bisogna farne di più, vero Alfredo (n.d.r. Altavilla) ?”

A chi gli ha chiesto la sua opinione sul Jobs Act, Marchionne ha risposto “che si tratta di un atto dovuto per aggiornare il sistema di regole sul lavoro. E a Melfi i neo assunti, se il Jobs Act diventa effettivo, diventeranno stabili. Probabilmente nello stabilimento di Melfi oltrepasseremo i mille neo-assunti, potremmo anche arrivare a 1.900 con i distacchi da Pomigliano e Cassino”.

E le assunzioni non si dovrebbero fermare a Melfi, visto che “c’è la grandissima partita che stiamo giocando con l’Alfa Romeo e la Maserati. Se andranno bene le iniziative che abbiamo in campo (come la nuova Alfa, che non sono sicuro si chiamerà Giulia, o la Levante che entrerà in produzione a Mirafiori entro la fine dell’anno), credo che ci saranno altre assunzioni. E nello stabilimento di Pomigliano c’è spazio per un’altra linea di assemblaggio, quando avremo qualcosa da annunciare lo faremo”.

Il discorso si è quindi spostato sull’asse politico, con Marchionne che ha esternato le sue opinioni sul primo ministro. “I miei rapporti con Renzi sono cambiati perché l’ho conosciuto. Lo giudico sul semplice fatto che sta facendo e ha il coraggio di affrontare il cambiamento e portarlo avanti. Non guardo molto la tv ma quelle poche volte che lo faccio vedo gente che cerca un posto su un palcoscenico, Renzi invece sta facendo. La disoccupazione cala, il PIL sembra stia salendo, lo spread è sceso. Le prospettive sono decenti, io lo lascerei lavorare. Da imprenditore dico che l’esistenza del Jobs Act ha creato le condizioni affinché altri investitori investano in Italia. Apprezzo molto il percorso che il primo ministro sta facendo, che non abbia paura di affrontare il cambiamento e di portarlo avanti. A Renzi ho cercato di vendere un’auto e ci sto ancora lavorando, perché il presidente del Consiglio deve viaggiare con una vettura italiana. Gli rivolgo un’offerta: Renzi a Mirafiori ha visto la Maserati Levante, mi dica come la vuole e gliela produrremo”.

E a chi gli chiede se il presidente della Repubblica Mattarella comprerà una Panda blu, Marchionne se la cava con una battuta: “La Panda è difficile da blindare…”.

3 commenti
  1. Massimo Pasquali
    Massimo Pasquali dice:

    Marchionne 54 milioni di euro nel 2014, facendo bene i conti questa è la somma. La vera gestione Marchionne è sotto gli occhi di tutti, ed è imbarazzante, ma come si suol dire in Italia “tengo famiglia” e per questo motivo si continua a scodinzolare al suo passaggio. Un saluto a tutti salgo sul trattore e vado a fresare il terreno anche sul cibo, così come su tante altre cose siamo messi male in Italia ma non facciamolo sapere in giro.

  2. Mister X
    Mister X dice:

    Ma chi e’ sto Alfredo che non gli fa le Jeep americane al povero Marchionne? Il caporeparto di Pomigliano?

  3. Mister X
    Mister X dice:

    il simpatico Marchionne quando parla di Ferrari dovrebbe avere un po’ di ritegno perche’ dovrebbe ricordarsi che la notorieta del marchio a livello mondiale almeno per gli ultimi dieci anni e’ merito di Montezemolo che lui ha cacciato! Del resto a Marchionne , come tutto il resto, non gliene frega niente della Ferrari, gli serve soltanto per fare le sue alchimie finanziarie per arricchire i suoi padroni e se stesso.

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