Sette domande a Pepe Moder

Pepe Moder è Founder e Senior Digital Advisor di “Imaginars”, società di consulenza strategica sui nuovi modelli di business. Ha pubblicato recentemente, per i tipi di EGEA, Trasformazione digitale. Conduce settimanalmente #RadioNext, un programma sul digital business, in onda su Radio 24.

È un uomo digitale, un professionista tra i più noti e stimati a livello nazionale, ha lavorato in grandi aziende, è appassionato, competente e anche un po’ (filosoficamente) ribelle.

Gli abbiamo chiesto tante cose sul futuro digitale e sulle automobili, tanto da poter dedicare due puntate, ecco la prima.

1- La tua prima auto, un ricordo

Una Ford Fiesta 1.1 nera. Causa neve e gomme lisce, a 18 anni una sera sbandò lentamente, scede dal costone laterale di un piccolo ponte, puntò il muso e si ribaltò. Nulla di grave, a parte l’auto. Sembrava uno scarafaggio nero a pancia in su agonizzante.

2 – C’è una parte di un auto che prediligi ? Interno, esterno, volante, motore, schermo del navigatore ?  … 

Sicuramente il posto di guida, a cui hai accesso a tutti i comandi multifunzione. Mi piace vederlo come il posto di guida di una nave spaziale, pensando a come sgranerebbero gli occhi i nostri bisnonni di fronte a tutta questa tecnologia “colorata”.

3 – Auto senza pilota … ci credi davvero ? Di questo passo sogneremo una F1 senza conducente ?

Non essendo appassionato di Formula 1 non mi pongo il problema. Ma che l’auto senza conducente diventerà una realtà, un servizio comune accessibile a tutti, fa parte dei nuovi modelli sostenibili di mobilità integrata. Perché acquistare e tenere un’auto che per oltre il 95% del tempo rimane ferma per strada?

4 – Ti piacerebbe essere trasportato come passeggero da un’auto senza conducente. Oppure da un caro vecchio taxista  ?

Preferirei un’auto senza conducente, non sarei così costretto ogni volta a dovermi sorbire racconti improbabili e domande di rito che i driver pongono ogni volta che varco la soglia del loro taxi. C’è chi sostiene che per entrare nelle viscere di una città che non si conosce il modo migliore sia parlare con i taxi driver, io preferisco usare l’olfatto più che la favella.

5 – Che sarebbe il mondo automotive  senza app ? Car sharing, uber , sistemi di sicurezza, suoni e alert che scattano, cruscotti come alberi di natale,  tante altre intrusioni che chiamano innovazioni ?

Non le sento come intrusioni, ma come strumenti di semplificazione di un’esperienza complessa, come il guidare un mezzo di quasi due tonnellate che può sfrecciare a 200 all’ora.

6 – Meglio una consumer journey o una semplice journey ?

Meglio, molto meglio la journey. Sempre in Nuova Zelanda. Sempre con mia moglie. E’ un’esperienza, questa, che rimane per tutta la vita e che puoi trasmettere con il racconto ai tuoi figli o a chi vuoi bene. La customer journey ti serve a capire in ottica professionale i comportamenti degli altri, la journey ti fa vivere un momento unico.  7 – Moder, guarda nella sfera di cristallo e immagina la mobilita di domani … mattina

In treno. In autobus. In metropolitana. In bici. A piedi. Grazie ad un’app.

 7bis – Digitale dalla parte del guidatore e digitale dalla parte dei costruttori di auto, quali osservazioni, quali riflessioni ?

Ad essere onesti pensavo che le piattaforme di disintermediazione avrebbero cambiato il mercato in minor tempo, mentre il percorso di trasformazione è più lungo di quanto mi aspettassi. C’è ancora speranza per i produttori per colmare il gap e ripensare a nuovi modelli di business, non focalizzati sulla produzione ma sul servizio.

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