Sette domande a Stefano Piccini

Stefano Piccini è un pubblicitario italiano che lavora a Madrid e si è preso un anno sabbatico. Tanti ne parlano, dell’anno sabbatico, ma Stefano l’ha fatto veramente. Oggi percorre con noi le strade del Vietnam, un mese fa ci ha raccontato quelle  della Cambogia.

Leggi anche: https://autologia.net/molte-piu-sette-domande-stefano-piccini/

Ecco le sue note e le sue impressioni

1 – Strade del Vietnam… Primi sapori

Street food. Come in tutto il Sud Est Asiatico ed in particolare di notte. I vietnamiti sembrano scappare dal sole e durante la notte le strade si popolano di sgabelli e tavolini per creare saloni di casa improvvisati. I sapori e gli odori sono quelli di Pho e carne alla griglia: i sapori di una casa che si sviluppa in un labirinto di strade.

2 – E delle auto, un immagine, un accadimento

Il partito comunista Vientmita segue le orme della vicina Cina. Lo sviluppo è visibile soprattutto nelle strade delle grandi città (Ho Chi Minh City, Hanoi, Da Nang): costruzioni in corso d’opera ovunque. I ricchi si vedono e si fanno vedere: Mercedes di grossa cilindrata e Porche Cayenne non sono un’eccezione. Il comunismo rurale è una realtà solo nelle campagne, le città sono ormai  Occidente con un tocco d’Asia. L’immagine è qualsiasi semaforo ad Hanoi o Ho Chi Minh City: centinaia di scooter pronti alla partenza come fosse un Grand Prix. Attraversare qualsiasi strada è la sfida giornaliera di tutti i turisti. Un’immagine in particolare: una anziana vietnamita che blocca le moto con un semplice gesto della mano per far attraversare una signora inglese nell’Old Quarter di Hanoi. Mano nella mano. Solidarietà dovuta all’età?

3 – Guidi o sei guidato? Raccontaci dei guidatori che hai visto. Ci sono donne al volante ?

Conduttore e passeggero. Lo scooter diventa indispensabile per le distanze cittadine. Sembrano quasi una Berlino Est, per arrivare dovunque hai bisogno di un motore. Da fuori l’immagine è quella di un traffico senza regole, il caos. Una volta dentro segui il flusso e tutto cambia. Guidare è personale, il contatto visivo con gli altri driver è la regola per sopravvivere: sguardi di sorpresa, insulti, apprezzamento.

Molte donne al volante così come molti anziani. E questi ultimi sono i più curiosi: per loro i semafori non esistono. Semplicemente suonano il clacson e passano. La foto della maglietta dice tutto.

4 – Una strada che ti è rimasta impressa ?

Dalat. Piccola cittadina nelle montagne del sud dove i turisti si rifugiano per scappare dall’umidità e dal caldo soffocante. 20 gradi la media giornaliera: mai avrei pensato di essere cosi felice di indossare jeans e felpa. Affittare una moto e perdersi nelle strade di montagna. Curve e panorami mozzafiato da Dalat alle Elephant Waterfalls.

5 – Una giornata in moto, da Ha Tien a Can Tho

Attraversare a piedi la frontiera dalla Cambogia al Vietnam in una città dove l’ultimo occidentale che hanno visto è stato probabilmente durante la guerra con gli USA. Prendere la moto e con l’aria calda in faccia dirigersi verso Can Tho, la città più grande del Mekong Delta. Strade di provincia con vita, il Vietnam rurale è un paesino infinito che vive a lato dei suoi canali. Case, bar e caffè senza sosta.

6 – Le strade di notte

La vita. Nel nord del paese fino a mezzanotte quando il coprifuoco spegne tutto di colpo. Marciapiedi dove era impossibile camminare per via delle moto parcheggiate che trovi di colpo completamente vuoti. L’anima del Vietnam va a dormire e si risveglierà il giorno dopo alle 5:30 quando sorge il sole.

7- Hai incontrato l’ombra di Tiziano Terzani tra le strade percorse ?

Terzani vive negli occhi degli anziani che ti guardano con aria confusa. Soprattutto nel nord dove hanno vissuto 30 anni di guerra in cui l’occidentale era il nemico. Ed ora si è trasformato in un dio da adorare in nome del denaro.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *