Sette domande sul mondo dei rally a un giornalista che c’era… sempre (parte prima)

Così improvvisamente ti accorgi che il tempo  passa , e che l a cronaca di ieri diventa la storia di oggi. La cronaca sta lì un po’ a rosolare a fuoco basso e …tac diventa storia.

Questo è il senso dei ricordi – siamo negli anni 70-80 – e siamo nel magico circo dei rally mondiali.

Tutto quello che leggerete qui sotto lo dobbiamo ad un amico giornalista che ha risposto alle mie domande,  e spesso le ha anche ispirate.  Grazie dunque alla disponibilità di Gian dell’Erba (nella foto), personaggio notissimo nel mondo dell’automobile.

Ne esce, senza volere, una piccola storia dei rally, vista da uno che i rally li ha seguiti tutti: nelle sale  stampa, negli hotel , sulle strade più famose, ed è diventato amico di rallysti  a tutte le latitudini.

PARTE PRIMA –  I PILOTI 

1- Markku Alen

Il finlandese Markku Alen ha corso sulla Lancia Stratos. Ma lui e il suo navigatore li ho conosciuti nel 1979, quando avevano da poco iniziato a correre sulla Fiat 131 Abarth Alitalia. Come tutti i finlandesi era un fenomeno, specie su terra, già sulla 131 Abarth non si faceva mancare le in traversate.  In Finlandia, al Rally 1000 Laghi – gara contraddistinta da dossi e lunghi salti  successivi –  lui e i suoi connazionali  facevano salti  di 20-30  metri.

2 – E Waldegaard? 

Lo svedese ? Ci vorrebbe un libro.  Bjorn era  un grande pilota, ma  incostante,  tanto per fare un esempio,  nella sola stagione del ‘73 ha guidato  una Porsche 911, poi  una Fiat 124 Abarth Spider, alternandola  a una Volkswagen, quindi nuovamente  la  Porsche e  infine una BMW 2002 TI.

Poi, nel ‘74 :  Toyota Corolla, Porsche, Opel Ascona.

Nel ’75 ,  sulla Stratos  Alitalia ha vinto in Svezia,  in Kenia   e a Sanremo.

Nel   ’76 con la Stratos  è 2° a Montecarlo e  1° a Sanremo con 4” di vantaggio sulla Stratos di Munari che gli avevano detto di lasciar passare  per la vittoria di un italiano in un rally italiano : lui li ha persi ,  ma poi recuperati.

Così Fiorio l’ha spedito .

Nel ’79 ha vinto   il Mondiale su  Ford Escort Mk2

3 – E Biasion ?

Beh , ero a Nairobi quando Miki  e  Tiziano  Siviero hanno vinto  in Kenia,  all’East African Safari. Accompagnavo i giornalisti italiani per conto del Martini Racing. Era il 1989, quando ha bissato la vittoria  di quel rally e   de l titolo iridato già conquistato nel 1988 , sempre sul la Delta Integrale 4WD.

L’anno prima,  nel 198 7,   aveva già vinto  i rally di Montecarlo,  Argentina  e  Sanremo .

Ha 62 anni ma  ha sempre gran  spirito e voglia di fare:  è “brand ambassador”  di firme commerciali,  un  vulcanico  simpatico personaggio, un  buon amico

4 – Attilio Bettega ? 

Era  adorabile  e un bravo pilota  veneto. Nel ’77 vincitore   del  1° degli 8   Campionati  Autobianchi A112 Abarth,  Trofeo  Monomarca  inventato  dalla Fiat per  creare nuovi talenti. A gli inizi  “navigato” da sua moglie Isabella. Disponibilissimo con i giornalisti. Poi,  purtroppo , è  morto  il 2 maggio 1985  uscendo di strada al Tour de Corse con la sua Lancia 037 Rally, che si è schiantata  contro un albero  dal suo lato. Illeso , infatti,  il  suo  navigatore Maurizio Perissinot .

5 – Munari ? Paganelli ? Ballestrieri ?

Tutti bravissimi piloti, simpatici, divertenti.

Sandro Munari lo chiamavano “Drago”: con la Fulvia Coupé –   insieme a Mario Mannucci –   vinse   un Montecarlo innevato contro lo squadrone  francese delle Alpine  Renault A110.

Alcide Paganelli e il suo navigatore Ninni Russo si sono impossessati del tricolore  1970 su una delle prime  Fiat 124  Abarth  1,4  Spider. Bravi entrambi, romagnoli di Forlì, simpaticoni .

Amilcare Ballestrieri,  prima bravo sulle moto, poi campione italiano su Lancia Fulvia Coupé 1,6 nel 1973 (suo navigatore l’attuale presidente dell’AC Sanremo, Silvio Maiga)  sanremasco,  simpaticissimo  e  sempre pronto alla battuta

6 – Andruet ? 

Jean Claude era un altro bravo pilota francese:   nel’73, su una Alpine Renault A110,  con  la navigatrice  “Biche” , ha vinto il “Montecarlo”. Nel 1974, sempre con lei,  ma su di una Lancia Stratos, si è imposto al Tour de Corse poi, nel ’77 con una Fiat 131 Abarth (non c’era più “Biche”, sostituita da Delferrier) ha fatto suo il Rally di Sanremo. Oltre a 7 podi conquistati in carriera

7 – Darniche? 

Bernard Darniche, sempre in coppia con il navigatore  Alain  Mahé, elegante e signorile in ogni occasione .

La prima volta li ho visti al “Montecarlo”, su una bella Lancia Stratos color “ blu Francia”.

Era infatti schierata da  André  Chardonnet,  l’importatore  parigino  delle Lancia  (Stratos e Autobianchi) in Francia. Ah Chardonnet…che personaggio!

(segue)   

1 commento
  1. Luca Pazielli
    Luca Pazielli dice:

    Gian Dell’Erba ha vissuto e raccontato l’epoca più intensa dei rally,con stile e signorilità sempre presente sulle prove speciali e nelle sale stampa.

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