BIRO’, leader in città

Il design e la creatività italiana sono sempre un ottimo biglietto da visita per le aziende del nostro paese. Questa sintesi deve però trovare riscontro nei prodotti moderni: non si può vivere di rendita. Una delle ultime novità dell’industria italiana degli ultimi 10 anni, non grandissima ma molto significativa, è un piccolo quadriciclo che tanti hanno visto in giro in questi anni.

Il concetto è molto semplice: sembra una cabina trasparente con le ruote. Ma il bello è proprio questo: non sembra, lo è. Stiamo parlando del Birò, piccolo veicolo elettrico che trova pane per i suoi denti nelle strade delle città. Ne abbiamo parlato con Matteo Maestri, il presidente di Estrima, l’azienda in provincia di Venezia che costruisce questo piccolo portento. Il suo successo è evidente fin dalla prima domanda, relativa alla città dove sono stati venduti più veicoli.

Ecco cosa dice Maestri: “E’ Amsterdam, soprattutto nella parte Sud , quella residenziale. Non si può camminare per strada senza vedere birò. Milano la sta seguendo. L’Italia sta recuperando, sono in atto una serie di macrotendenze. Quella più importante riguarda le grandi città: saranno sempre più popolate.  Nei grandi agglomerati vive il 50% della popolazione mondiale.

La seconda tendenza riguarda il desiderio di renderle più vivibili, con sempre di meno inquinamento e più spazi a disposizione dei pedoni. Altro fattore sono i crescenti divieti per la  circolazione in centro delle vetture ingombranti e inquinanti. C’è un proliferare di soluzioni alternative di micromobilità: biciclette elettriche, monopattini e quadricicli sono in aumento”.

Legittimo chiedersi com’è nato questo prodotto. Ecco cosa dice Maestri: “Nel 2008 ho creato l’azienda, partendo dal concetto base  della cabina di sicurezza. Un elemento che deriva da quella delle macchine operatrici che facciamo da più di 50 anni. Devono essere robuste e garantire grandissima visibilità. Per garantire maggiore qualità abbiamo inglobato la Brieda, l’azienda che le faceva. Il Birò è quindi piccolissimo, robustissimo e trasparentissimo. Abbiamo fatto in casa il design. Iconico. Telaio, importante, protetto dalla carrozzeria. Abbiamo mantenuto ciò che è veramente essenziale”.

E la tecnologia del powertrain? “Abbiamo selezionato vari fornitori per il motore elettrico e le batterie”, continua Maestri.

Lecito domandarsi chi è il cliente tipo. “Abita in città, la vive molto sia per motivi lavorativi sia per motivi di svago e quindi si muove spesso, facendo numerose soste. Proviene dal mondo dell’auto e degli scooter. Cerca soluzione facile per muoversi ed essere protetto dal freddo e dalle intemperie”. E lo sharing? “Birò ha un software, un’app e l’ hardware per essere condiviso. Chiunque lo può usare così. Abbiamo sperimentato un nostro sharing, durante l’estate nell’isola di Procida. Ha avuto un successo eccezionale. Replicheremo questo concetto anche in alcuni grandi condominii”.

La strategia commerciale? “Si basa sui negozi monomarca. Quello di Torino l’abbiamo aperto apposta nella zona più centrale e vecchia della città perché vogliamo dimostrare quanto Birò sia ottimo per quel contesto. Non pensiamo di abbinarlo alla vendita di monopattini perché siamo dell’idea che gli ultimi metri debba essere percorso a piedi. Stiamo investendo molto, abbiamo raccolto quanto seminato bene. La nostra è un’azienda quotata in borsa, passo necessario per avere le risorse per espanderci. Abbiamo fatto questo passo per avere risorse”.

Parole poi verificate nella prova che abbiamo effettuato, anche in un percorso extraurbano scavalcando la colline di Torino su una strada statale: guidare il Birò non è difficile anche in questa prova non usale, vista anche l’autonomia di circa 100 km e le due velocità selezionabili. In città invece vince facile su qualsiasi vettura e anche le Smart vengono battute in praticità e facilità di parcheggio. Il motivo è molto semplice: non paga il parcheggio nelle strisce blu, può parcheggiare perpendicolarmente rispetto al marciapede, occupa uno spazio solo leggermente superiore a quello di uno scooter. Ulteriore praticità sono costituite dalla possibilità di avere la batteria estraibile e di avere la versione “big” con vano di carico più grande.

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