Addio Gianni Marin

Ciao Gianni, amico, maestro, direttore e Giornalista con la G maiuscola.

Abbiamo, io e tanti altri amici, imparato moltissimo da te, soprattutto una regola che in tanti hanno dimenticato: “un lettore deve comprare la tua rivista perché vuole conoscere il tuo parere, la tua opinione”  …e non rileggere una cartella stampa come accade nel 90% dei casi oggi, aggiungerei io.  Il Giornalista deve scrivere quello che qualcuno non desidera si sappia (le anticipazioni indiscrete per esempio) altrimenti è solo amplificazione di un messaggio ufficiale, dicevi anche.

Gianni, hai regalato ai miei lettori di Cortina Auto, Auto Digest  e TuttoPorsche articoli e interviste indimenticabili con la tua competenza e la tua conoscenza della storia dell’automobile negli ultimi 60 anni. I tuoi consigli, i tuoi pareri, mixati con il linguaggio d’oggi spesso mutuato dal web, sono stati impagabili.

La tua esperienza mi stupì in California dopo un giro sulla Opel GT degli anni 2000: guidavo io ma tu mi descrivesti esattamente lo sterzo, la tenuta di strada e la risposta del motore.  Poi, quando ci fecero salire a bordo della Gt degli Anni 70, avevi paura…pur avendola guidata a lungo a suo tempo!

Suggerirei a tutti i giovani che scrivono, di rileggere i tuoi editoriali nei 30 anni di direzione di Gente Motori  e i tanti articoli scritti poi su Clacson, Autopiù e Sedici 4×4, altre tue intuizioni.

Ricordo i tuoi racconti degli incontri con Enzo Ferrari, De Tomaso e il tuo grande amico Giulio Cabianca, e di quando Juan Manuel Fangio superava i binari del treno frenando e accelerando immediatamente dopo facendo volare l’auto; c’era sempre da imparare anche quando per tanti anni sei venuto nella nostra redazione a correggere errori “di gioventù” e di stile. E di Angelo Rizzoli quando alle 8 di sera ti chiamava chiedendoti come mai stessi andando a casa (facevi un mensile…).

I tuoi tanti allievi  serberanno sempre i tuoi insegnamenti

R.I.P. Gianni e, se lo incontri, intervistaci Tazio!

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