Analisi critica della Cadillac Escalade
Ci sono delle vetture che sono delle autentiche icone del mondo automobilistico, in questo caso americano, dal quale provengono. Stiamo parlando della nuova Cadillac Escalade, una sorta di epitome del SUV americano, anzi del SUV tout court, visto che questa tipologia di veicoli è stata creata, dopo tutto, da quelle parti. E allora, niente di meglio che farci un giro proprio là, per la precisione a New York, dove Cadillac ha di recente trasferito il suo quartier generale da Detroit, per essere ancora più a contatto e in sintonia con il suo mondo d’elezione. E per andare dritti nel rosso dell’uovo, abbiamo preferito abbandonare la scontata Manhattan e dirigerci verso la meno battuta Long Island, fatta apposta per chi ha il polpastrello fino, e non solo in tema di automobili.
La nostra Escalade, benché nella versione SWB, più modesta di quella lunga che vanta tre file di sedili e un monolocale per bagagliaio, non è in ogni caso minuscola e non passa certo inosservata: insomma, al di la della stazza comune, nulla a che vedere con le più modeste sorelle Chevrolet e GMC, né fuori, né (soprattutto) dentro. A cominciare dalla enorme griglia cromata anteriore, dalla estensione impressionante; oppure dai fari IntelliBeam, che regolano automaticamente i vostri abbaglianti senza che dobbiate premere un solo pulsante utilizzando uno speciale sensore in grado di rilevare la luce, l’intensità e il movimento dei veicoli circostanti; contornati dalle luci a LED anteriori, autentiche lame luminose ad effetto gioiello, che incorniciano il frontale della vettura e che nella notte prendono vita con un intenso effetto scenografico. Per non parlare poi dei cerchi cromati da 22 pollici di serie. A cui si aggiungono dettagli meno evidenti, come il tergicristallo posteriore invisibile, che va a nascondersi dento lo spoiler posteriore, in modo da migliorare la visuale posteriore e al contempo non turbare il look deciso dell’auto.
Una volta entrati, il trionfo e la lussuosa opulenza sono, se possibile, ancora maggiori. Qualche esempio, al di là dell’ovvio? Legni di nocciolo e di palissandro Santos accuratamente selezionati, accostati agli inserti in pelle Mulan tagliata e cucita a mano anche per il volante; sedili riscaldati anche nella seconda fila; terza fila di sedili reclinabili elettricamente. Tutto di serie. Per non parlare delle cose ovvie, sempre di serie, come head up display, sistema di infotainment connesso con mirroring per il vostro telefono, navigatore su schermo touch da 8”, sistema di visione panoramica a 360° che permette al conducente di selezionare tra telecamera anteriore, posteriore e dall’alto, impianto audio surround Bose a 16 altoparlanti, quattro modalità in cui impostare il display LCD da 12,3’’ al centro del cruscotto, che offre i tradizionali dati relativi al veicolo insieme a indicazioni stradali, intrattenimento e spettacolari immagini tridimensionali dell’auto.
Al volante poi, grazie alla cilindrata di 6,2 litri frazionata, neanche a dire, in un copioso V8, la cavalleria ammonta a 426 quadrupedi: non ce male, eh? Ma quello che non ha eguali è la coppia da carro armato pari a 621 Nm. Insomma, scekerate forte, aggiungete il silenzio assoluto all’interno dell’abitacolo, le sospensioni Magnetic Ride Control che leggono la strada ogni millisecondo mentre le particelle magnetiche contenute nel liquido reagiscono a un campo magnetico che le regola in base alle mutevoli condizioni della strada e avrete un comfort leggendario su ogni fondo stradale.
Se poi per le strade di Gubbio questa Cadillac Escalade non dovesse risultare sufficientemente maneggevole, fatevene una ragione: è stata pensata per altre contrade.
Interessante, l’ho letto su Autocapital