Analisi critica della Cadillac XT4

Provata dopo una lunga attesa dovuta alle contingenze attuali e alla crisi dei chip elettronici, ecco la Cadillac XT4.

Moderno SUV della casa americana, ideato in chiave europea, dimensioni compatte, massa relativa, brillante nelle prestazioni si presenta sul mercato italiano come una alternativa alle auto un po’ “mainstream” che hanno riempito le vie delle nostre città: si perché l’obiettivo dichiarato sono BMW, Audi e Volkswagen, acquistate forse senza troppa riflessione da molti che preferiscono assomigliare ai tanti.

Nel filmato il mio primo approccio: https://motori.ilgiornale.it/cadillac-xt4-e-anche-un-po-italiana/

Certamente questa vettura verrà selezionata da chi vuole uscire dal gregge dominato dai teutonici.

Materiali di pregio negli interni, molta tecnologia: mi ha colpito il ripetitore a vibrazioni che si interfaccia tramite il sedile di guida con i glutei 😳: mi spiego meglio, i “bip” che informano della presenza di

ostacoli, ciclisti e pedoni nelle vicinanze vengono accompagnati da un inaspettato toccamento nelle Vostre terga attuato da una invasiva vibrazione locale… Si può, per  fortuna, escludere.

Abbastanza agile, la versione provata è dotata del moderno propulsore Turbo a benzina dotato di 200 hp, che si mostra all’altezza di tutte le situazioni: ha un allungo notevole e spinge magistralmente anche solo con un filo di gas, ma non sopporta di essere messo alla corda: schiacciando a fondo il pedale dell’acceleratore le prestazioni sono ottime però la tonalità emessa dal propulsore diventa un fastidioso ronzio ad alto volume che riesce a penetrare nell’abitacolo ampiamente insonorizzato, che permette normalmente una conversazione senza alzare il volume della voce.

Il cambio a nove marce è studiato per tenere il motore nel momento di coppia più adatto alla situazione, però, forse, un cambio così frazionato non è adatto ad un pacioso veicolo da famiglia: diciamo che è un

preziosismo di marketing, un blasone in più di cui si poteva fare a meno. La casa comunica che è possibile un consumo di circa 8 l/100 km a velocità costante, merito anche del sistema che spegne due cilindri e permette di ridurre i consumi.

La tenuta di strada è rassicurante anche se portata agli estremi, ricordo ancora che è un’auto da famiglia, che risulta sorprendentemente agile. Gli interni sono semplici ed eleganti, merito di una “designer” italo-americana che lavora per la General Motors.

Non è l’unico tocco nostrano: infatti il motore della versione diesel è stato progettato a Torino presso il centro GM Powertrain caso più unico che raro di collaborazione fra una casa automobilistica e l’università, in

questo caso il Politecnico della città sabauda. Il display non è invasivo come su molte vetture recenti che tendono a distrarre il conducente con schermi di dimensioni televisive che costringono distogliere lo sguardo dalla strada.

Molto interessante la funzione che simula la vista dall’alto, grazie alle numerose telecamere, che permette manovre millimetriche, unite ai già citati sensori a toccamento…

Bei cerchioni in lega, ottimi pneumatici, trazione sicura garantita dal differenziale a doppia frizione che fornisce la coppia alla ruote che ne ha più necessità, ovviamente il veicolo è dotato di trazione integrale.

Velocità max. 210 kmh, prezzo base dai € 49.480 (dato fornito dal distributore per l’Italia).

Insomma una scelta fuori dal comune ma di grande soddisfazione.

2.0T Benzina AWD

Cilindrata: 2.0L

Alimentazione: Benzina

Classe di Emissione: Euro 6D

Potenza max: 230CV (169 kW)

Coppia max: 350 Nm

Consumi misto (l/100km): 8.8

Emissioni di CO2 (g/km): 213

Trasmissione: Cambio automatico 9 rapporti con controllo elettronico

Lunghezza: 4.599 mm

Larghezza: 1.881 mm

Altezza: 1.627 mm

Passo: 2.779 mm

Bagagliaio: 1.385/637 L

Velocità mas 210 km/h

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