Al MAUTO un film sulla leggenda della Moto Guzzi

Raccontare una storia e una leggenda non è facile. Talvolta impossibile. Non sempre si riesce bene a definire i contorni, narrare tutto senza dimenticare niente e nessuno. A maggior ragione l’impresa è difficile se l’oggetto della narrazione è un mito come la Moto Guzzi.

Buttare il cuore oltre l’ostacolo è però possibile, anche con pochi mezzi. “Basta” la volontà, l’entusiasmo, la dedizione e una buona dose di spirito pratico. Con il docufilm “Il coraggio di andare oltre”, progetto indipendente ideato e finanziato da due appassionati, è successo un mezzo miracolo. Il filmato narra le vicende che hanno portato alla nascita di quella che per tanti anni è stata la principale Casa motociclistica italiana, un ruolo che l’azienda di Mandello del Lario ebbe dopo aver ricevuto il testimone da un’altra azienda lombarda, la Frera. A coadiuvare quest’impresa la grande iniziativa del Veteran Car Club Torino, club federato ASI che ha deciso di organizzare una proiezione di questo film al Museo Nazionale dell’automobile di Torino. Un grande segno di sensibilità e di cultura. La risposta dei tesserati (e dei simpatizzanti) di questo grande club torinese presieduto da Massimo Lazzaro è stata molto forte: per accontentare tutti gli appassionati è stato necessario organizzare due turni di visione.

Il centenario della Casa dell’aquila è stato così festeggiato narrando con grande maestria sia i fatti tecnici sia le vicende umane che hanno portato, grazie ad una grande unione d’intenti, a costruire una leggenda. Una storia fatta di genio, passione, audacia, corse e dedizione assoluta. Una vicenda che racconta la grande passione delle tre persone che hanno fondato l’azienda: Giorgio Parodi, Carlo Guzzi e Giovanni Ravelli. Un mito poi consolidato da geniali ingegneri come Giulio Cesare Carcano, perfettamente coadiuvato dai tecnici Umberto Todero e Enrico Cantoni. Chi li ha conosciuti (sono tra i pochissimi giornalisti degli anni’70 ad avere avuto questo privilegio) ha saputo riconoscere nel filmato quelli che erano i canoni, la forza, la determinazione e la volontà che hanno portato la Moto Guzzi a primeggiare sulle strade e sulle piste di tutto il mondo. Valori che ora sono portati avanti da tanti collezionisti, alcuni dei quali protagonisti del filmato con le loro testimonianze. Persone che avevano un grande punto di riferimento nel professor Augusto Farneti, esperto scomparso anni fa e ricordato nel filmato dal figlio Tiberio.

Quello che è stato lanciato con il docufilm è stato un grande messaggio “moderno” di inclusione, legato anche all’attività di chi ha voluto la realizzazione dell’opera. Il tutto con un nobile fine: i ricavati della proiezione (offerta libera) sono stati devoluti all’associazione “Le Vele” Onlus di Pioltello (MI). Nota di merito finale per lo staff del Museo dell’Automobile, capitanato dalla brava direttrice del Museo Nazionale dell’Automobile Mariella Mengozzi. Un’istituzione che sta diventando sempre di più non solo struttura espositiva ma anche centro di cultura legato al mondo della storia dei veicoli.

1 commento

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *