Analisi critica dell’Audi RS4 Avant: 450 cavalli in formato famiglia
Prova su strada, info e prezzi della quarta generazione di station wagon sportiva dei Quattro Anelli, capace di scattare da 0 a 100 in 4,1 secondi
A volte, per descrivere un’automobile basta un’immagine. Quella della RS 4 Avant, giunta alla quarta generazione, può essere rappresentata da 450 cavalli in formato famiglia. Continuano a non essere davvero pochi, per un’auto che l’Audi considera una delle sue icone e che è in consegna a partire da gennaio alla cifra base di 89.700 euro. Non è difficile riconoscerla, anzitutto per via dei passaruota allargati di 30 mm rispetto a quelli delle A4 Avant più comuni. Poi ci sono prese d’aria più grandi e a un occhio attento non sfuggono neppure le feritoie di fianco ai gruppi ottici davanti e dietro, che rappresentano un tratto caratteristico della versione.
Gli interni sono realizzati con la consueta cura, utilizzando materiali pregiati specifici che arricchiscono l’allestimento RS. Nonostante il prezzo, ci sono comunque equipaggiamenti in opzione come la strumentazione digitale e i sedili sportivi avvolgenti. L’abitabilità è ottima davanti e buona per due persone che si sistemano sui sedili posteriori. Il bagagliaio, da parte sua, ha un volume minimo di 505 litri, ampliabili a 1510.
Il motore è tutto nuovo, un V6 biturbo di 2,9 litri uguale a quello della RS 5 Coupé. Sostituisce i precedenti V8, sempre da 450 cavalli, contribuendo comunque alla riduzione del peso del modello con i suoi 30 kg in meno. Complessivamente, grazie anche al lavoro di alleggerimento del telaio, il peso è sceso di 80 kg sino al limite di 1715 kg a vuoto. Il nuovo V6 ha una coppia di 600 Nm, ben 170 in più dell’otto cilindri di prima. Parlando di prestazioni, il tempo in accelerazione da 0 a 100 km/h è di 4”1 contro 4”7 con una velocità massima autolimitata a 250 all’ora. Tra gli inevitabili optional in listino c’è la possibilità di innalzare l’asticella sino a 280 km/h insieme al pacchetto che comprende assetto sportivo, proiettori led Matrix e differenziale sportivo.
Per apprezzare sino in fondo la nuova sportiva bisogna infilarsi in un percorso, possibilmente ricco di curve, che consenta di sfogare anche la notevole esuberanza del motore. Che da parte sua è pronto sino dai regimi inferiori con una spinta entusiasmante. La strumentazione digitale è dotata del contagiri con l’interno che cambia colore da verde a giallo a rosso con l’approssimarsi del regime massimo. Usando il cambio automatico a otto marce in modalità manuale, il limitatore taglia inesorabilmente a 6700 giri. Il V6 forse non ha il respiro dei regimi più elevati, ma è comunque tremendamente efficace, non solo in accelerazione ma poi anche quando si tratta di arrampicarsi dai 200 all’ora verso la vetta della velocità massima. La modalità più dinamica di utilizzo della vettura conferisce una particolare sonorità agli scarichi, con un cattivissimo scoppiettio in rilascio che non può che piacere.
La tenuta di strada è notevole, con il passo lungo e le caratteristiche della vettura che vengono esaltate nei tratti più veloci e in autostrada. A suo agio nelle curve da marce alte, la nuova Audi si disimpegna alla grande anche nel misto di montagna, anche se ovviamente una coupé o la RS 3 possono essere più reattive nei cambi di direzione. Una discreta sensibilità al rilascio dell’acceleratore aiuta a chiudere le traiettorie quando serve e una volta trovato il ritmo giusto anche i passi più tortuosi vengono ingoiati a medie impressionanti. Ottimo il lavoro del cambio, così come risposte e manovrabilità dello sterzo. Tra gli ulteriori optional ci sono i freni con i dischi carboceramici, mai in difficoltà nel corso del nostro test. (auto.it)
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