Annunci, sempre soltanto annunci
Nel piano di revisione delle grandi opere da completare è saltato per l’ennesima volta il completamento della Livorno-Civitavecchia, una direttrice fondamentale per alleggerire a ovest il traffico ormai insopportabile sull’Autosole.
Non è la sola opera rinviata a sine die, ma guarda caso si tratta di quella che da sempre è osteggiata dai radical-chic che vivono a Capalbio e dintorni, una stirpe intoccabile per la quale conta prima di tutto la loro quiete e non certo l’interesse primario della comunità nazionale.
C’è da stupirsi? Sì, bisognerebbe stupirsi, ma chi è vecchio di questo mondo sa che in Italia ci sono cose di cui si parla sempre, che sono all’ordine del giorno di ogni nuovo governo, e che s’impantanano puntualmente.
La Livorno-Civitavecchia, iniziata e mai completata, grida vendetta, ma si potrebbe dire lo stesso per il PRA che tutti a parole vogliono abolire, che non c’è Ministro dei Trasporti che non l’abbia messo sulla lista nera salvo poi arrendersi alla palude burocratica che lo infila sotto il tappeto. E vogliamo parlare dell’omicidio stradale? Ci scappano i morti e subito si grida basta. Chi verrà trovato alla guida sotto l’effetto di alcol o droghe e ha travolto persone innocenti non la farà più franca! Promesse, promesse che dopo 15 giorni vanno nel dimenticatoio tanto da far dire ad un alto esponente della Polizia Stradale che il delitto perfetto esiste: basta mettersi al volante di un veicolo e compiere l’omicidio a bordo strada. Poi ci penseranno i cavilli a portare il reato entro il minimo ed evitare l’arresto.
E la regolamentazione dei taxi? Dalle liberalizzazioni di Bersani in avanti, tutti ci hanno provato, poi ecco un po’ di paralisi del traffico e tutto finisce lì. Ci riproverà il prossimo ministro, e poi il successivo, infine quello dopo.
Adesso sbandierano che dall’autunno chi è senza assicurazione verrà smascherato dalle telecamere di controllo in autostrada, ai telepass, agli accessi dei centri urbani per le zone a traffico limitato. Riuscirci è facile, ma manca ancora una modifica al Codice della Strada che autorizzi le autorità preposte a far scattare le sanzioni. Una formalità che andrà alle calende greche come accade puntualmente quando si tratta di intervenire sul CdS. Se bastano gli annunci a risolvere una piaga sociale siamo al sicuro, ma se dopo gli annunci serviranno i fatti siamo invece messi male. Molto male.
Nel paese degli annunci, c’è la gara a chi la spara più grossa. In realtà non si mantengono le promesse perché in Italia (ma non solo in Italia) non esiste una vera forza di pressione sui politici come ad esempio negli USA, soprattutto da parte dei media.