Auto ibride e trappole meschine

Le auto ibride sono importanti e per molti anni saranno il miglior compromesso tra autonomia e rispetto dell’ambiente. È una strada senza ritorno e sarebbe ora che la politica, segnatamente chi ci amministra, lo capisse e desse l’esempio. Ora, qualcuno lo fa, altri lo fanno a metà, altri ancora non lo fanno per nulla mentre c’è chi fa il furbetto, e questo è un modo di agire davvero da ladri di polli.
Facciamo chiarezza. In molte città le auto ibride non pagano l’accesso alle Zone a Traffico Limitato, le non sempre troppo amate ZTL. E’ il caso di Milano, Bologna, Bergamo, Torino e Salerno. A Roma invece si paga la metà ed è una scelta poco comprensibile perché o una soluzione è utile e quindi va bene non sborsare nulla, oppure è giudicata inutile e allora non si capisce perché si debba pagare mezza tariffa.
Ma ci sono anche le trappole, o sgambetti, e questo non va bene per niente. E’ successo a un mio buon conoscente che abita a Milano ed ha comperato una vettura ibrida anche per i vantaggi collegati, tipo l’esenzione dal bollo per i primi 3 anni e poi non dover pagare l’ingresso nell’area C, che altro non è che la ZTL del capoluogo lombardo.
Forte di questo, e di aver letto su internet che in altre città, tra cui Bologna, le vetture come la sua non pagano per entrare nella ZTL è venuto a trovarmi, e siccome io abito in centro è venuto sin sotto casa forte della sua vettura verde.
Mal gliene incolse, però. Perché dopo pochi giorni gli arrivato un bel verbale con una contravvenzione di 95,35 euro. Ohibò, ha pensato: questi allocchi di vigili petroniani non si sono accorti di che vettura guidavo. Ed ha prontamente contestato il verbale, non sapendo che a Bologna l’ingresso è sì gratuito, a patto di denunciare prima il possesso della vettura segnalando la relativa targa. Ovviamente tutti i bolognesi, scottati la prima volta, poi lo sanno, ma chi viene da fuori non può esserne a conoscenza. Così, in perfetta buona fede, si fida, mai sospettando che un comune da sempre baluardo della sinistra (e quindi si dovrebbe dedurre dell’ambiente) ci marcia sopra pur di raccattare moneta alle spalle di chi tutto si può immaginare, meno che di essere spennato pur essendo in regola. E il peggio viene quando si valuta il peso dell’ammenda, praticamente un centone che sono tanti euro in assoluto, ma tantissimi se si è trasgressori per modo di dire. Cioè se si guida proprio quello che la municipalità dovrebbe auspicare: un’auto pulita.
Vabbè, il mio buon conoscente è sopravvissuto senza grossi traumi perché il suo portafoglio regge ancora, ma mi metto nei panni di uno che a fatica si è comperato la sua auto, con ancor più fatica ha aggiunto qualche migliaia di eurini per prenderla ecologica fidandosi anche delle facilitazioni che gli sono state promesse dal venditore al momento dell’acquisto, e poi si trova borseggiato e beffato.
Io, da bolognese, mi sono vergognato, ma mi sono sentito anche indignato pensando allo squallore del cassiere comunale che si sarà fregato le mani pensando all’ennesimo pollo che ci è cascato, così la volta prossima impara a comperare una vettura ibrida. (quattroruote.it/blog)

1 commento
  1. Luca Pazielli
    Luca Pazielli dice:

    Si chiama Premio di produttività quello che in molti comuni riconoscono ai vigili per le multe…….

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