L’auto è considerata un problema, invece può migliorarci la vita. Ma le istituzioni devono capirlo
Quella del mercato è stata la risposta più eloquente. Coinvolto, ma non scosso, dallo scandalo “dieselgate” di Volkswagen, il brand Audi ha continuato a fare storia a se anche in Italia: +24% di immatricolazioni a maggio rispetto ad un anno fa, e primi cinque mesi del 2016 archiviati come i più positivi in assoluto nella storia del marchio.
La crescita a giugno però ha mostrato segnali di rallentamento. «Era fatale che accadesse – spiega Fabrizio Longo, direttore generale di Audi Italia -. La spinta si è affievolita perché era un po’ gonfiata dalle campagne promozionali operate da alcuni marchi, Fiat in primis. Noi costruttori comunque abbiamo e stiamo tenendo tutto il mercato sulle nostre spalle, senza aiuti fiscali ne incentivi governativi…».
In fondo potrebbe non essere un male, perché il quadro attuale è quello di un mercato vero e non drogato…
«Il parco auto italiano era ed è tra i più anziani e inquinanti d’Europa, la sostituzione di migliaia di vetture vecchie era inevitabile. In più l’anno scorso molto hanno fatto la domanda creata da Expo e dal Giubileo sui noleggi. E decisivo è stato il rinnovo di molti parchi auto aziendali».
Il tutto nonostante l’immobilismo delle istituzioni…
«Dal governo continua ad arrivare un silenzio assordante. Sarebbe indispensabile almeno la defiscalizzazione di parte delle spese affrontate per acquistare auto nuove ed ecologiche. Un regalo ai costruttori? Direi proprio di no. L’auto rappresenta ancora il 7% del Pil nazionale considerando anche la sua filiera. Non c’è un altro settore così ampio, eppure non si fa nulla per difenderlo».
Ora pare probabile un intervento a favore delle vetture elettriche. Basterà?
«Non credo. Nemmeno il metano come fonte di alimentazione alternativa è decollato, malgrado sia il fiore all’occhiello del costruttore nazionale. L’elettrico poi in Italia è addirittura in calo rispetto all’anno scorso: mancano una cultura ecologica e soprattutto le infrastrutture per sostenerla. Milano sta facendo qualcosa in questo senso, ma nel resto del Paese la mobilità elettrica è inesistente».
Audi però è pronta a lanciare la Etron quattro, un Suv elettrico che promette 500 km di autonomia.
«Il nome è provvisorio, ma arriverà tra 16 mesi. E dal 2018 faremo debuttare un nuovo modello completamente elettrico ogni anno. Il problema è… geografico. Nel senso che ci sono mercati “adulti” e pronti a recepire questi prodotti, e altri che non lo sono affatto. La mobilità sostenibile è un affare per tutti: le aziende l’hanno capito, le istituzioni – e non solo l’ultimo governo – ancora no, o non abbastanza. Anziché verificare quanto tornerebbe di utile nelle casse statali aiutando almeno questo tipo di mercato, si è pensato solo di inventare e mantenere il superbollo, tassa che si è rivelata un boomerang assurdo».
Cosa ci aspetta dunque?
«Un periodo importante per l’auto, un tempo di grandi occasioni, direi un “rinascimento” della mobilità. Perchè la rivoluzione che sta portando la tecnologia è enorme, specie nel tanto vessato a negativamente additato settore delle auto di lusso. E innovazione significa sicurezza, progresso, vivibilità».
Ci faccia qualche esempio…
«Audi sta sperimentando a Berlino nuovi ammortizzatori sulle ruote che rilevano le buche delle strade e attraverso un sistema ne comunicano la posizione al Comune affinchè possa intervenire e ripararle. Oppure sistemi radar che individuano i parcheggi liberi in città e mettono questi dati in rete per gli altri automobilisti. La mobilità non deve più essere vista come un’ossessione ma come un possibile strumento di progresso. L’auto insomma non è solo un problema: oggi può diventare una grande opportunità».
Ma esiste la maturità per capirlo?
«Credo di sì, e anche il dieselgate l’ha dimostrato. Gli errori del nostro Gruppo ci sono stati, ma la gente ha capito che il prodotto era e restava di altissima qualità. Tanto è vero che Audi ad esempio, in pieno scandalo ha aumentato del 10% le sue vendite e oggi viaggia a cifre più alte della media del mercato».
Ora arriva la nuova Audi A4 allroad, forse uno dei migliori prodotti in assoluto…
«Dico solo una cosa: guardatela e guidatela. Non esiste modo migliore per convincersene». (da Avvenire.it)
Fabrizio Longo è sempre un passo avanti.
Interessante ma ritengo che oggi l’ibrido sia una migliore alternativa all’elettrico puro.